Giornata interlocutoria nei tracking per Barack Obama. Se il dato positivo di fondo rimane sostanzialmente immutato- McCain è indietro in tutte le rilevazioni, anche se il margine varia di molto- due istituti su quattro ha rilevato una riduzione del consenso di Obama. Gli altri hanno invece registrato una situazione immutata.
Gallup Tracking: Obama 49, McCain 45 (-2)
Rasmussen Tracking: Obama 48, McCain 47 (0)
Research 2000: Obama 49, McCain 42 (-1)
Hotline/ FD Tracking: Obama 45, McCain 44 (0)
Media vantaggio: Obama +3,25
Si conclude in positivo la settimana più importante della campagna elettorale di Obama. Domenica scorsa McCain era in testa nei due tracking metologicamente più affidabili, quelli di Rasmussen e Gallup, di alcuni punti percentuali, lascito del bounce post Convention e post Sarah Palin. La dinamica della corsa, ora che mancano meno di 50 giorni al 4 novembre, è rientrata nelle aspettative e nelle analisi dell'estate. Obama continua a essere in testa grazie al compatto supporto delle principali minoranze etniche degli Uda, gli ispanici e gli afro-americani, ma sconta alcune, pesanti difficoltà, tipiche dei Democratici negli ultimi 30 anni con la parziale eccezione di Clinton, nel voto bianco. Anche il sondaggio a lui più favorevole, il tracking di Research 2000, rivela negli internals le difficoltà di Obama tra i bianchi. Attualmente il candidato democratico si trova a 15 punti da McCain, un risultato molto simile a quello di Kerry, che subì in questo segmento un gap di 17 punti.
Dagli Stati arrivano discrete notizie che poi riporterò più compiutamente domani, con la solita tabella proposta da Poblano/Nate Silver. Un sondaggio sull'Ohio indica come Obama debba investire risorse ed energie nell'area attorno al fiume che dà il nome dello Stato, tradizionalmente democratica ma culturalmente abbastanza conservatrice - ah, se il governatore Strickland avesse accettato la vice presidenza, altro che Biden!!-, mentre sorprende vedere Nader al 4% in uno Stato della Rust Belt. In Florida Research 2000 rileva McCain avanti di un'incollatura, mentre un sondaggio del Miami Herald vede un vantaggio di 2 punti per il candidato del Gop. Se Obama riuscirà a pareggiare tra i latinos dello Stato, annullando il prevedibile distacco in doppia cifra tra i cubani, c'è una più che concreta possibilità di strappare il Sunshine State alla colonna del Gop. In North Carolina PPP rileva invece un pareggio, che sarebbe clamoroso. Gli internals forniscono però alcuni spunti di riflessione un pò meno ottimistici. Innanzittutto il libertario Bob Barr è molto alto, al 5%, e tendenzialmente questi voti "demoscopici" sono in larga parte sottratti a McCain. Inoltre il campione sembra un pò troppo sbilanciato a favore dei Dems. In North Carolina la registrazione partitica vede avanti i democratici di circa 10 punti, ma alle urne abitualmente questo gap si dissolve. Lo Stato è comunque molto giovane e ricco di professionals trasferitisi dai college di tutta l'America per lavorare nell'area del Research Triangle, ricca di industrie attive nella bio-tecnologia. Obama migliora i valori di Kerry tra i bianchi grazie al supporto dei più giovani così come ha il plebiscitario supporto degli afro-americani, ma la conquista di Charlotte e Raleigh sarà molto dura.
FL: Obama 45, McCain 46
FL: Obama 45, McCain 47
NC: Obama 46, McCain 46, Barr 5
OH: Obama 42, McCain 48, Nader 4
domenica 21 settembre 2008
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