lunedì 31 agosto 2009

Silvio il migrante

Grazie a Daniele Sensi un imperdibile Silvio Berlusconi pro immigrazione. Al minuto 4 Silvio nostro dice:

L'Italia ha il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una totale apertura di cuore e di dare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità e questa è LA POLITICA DEL MIO GOVERNO


Inquietanti

I fatti elencati da Gilioli sono inquietanti.

Caos Teutonico

CROLLO MERKEL

In Germania tre Parlamenti regionali sono stati rinnovati, a sole 4 settimane dalle elezioni federali. I sondaggi nazionali, che attualmente rilevano una maggioranza della forze borghesi, la Cdu della Merkel e i liberali ora all’opposizione ma promessi sposi della Bundeskanzlerin, sono stati smentiti dalle urne. In Sassonia, roccaforte conservatrice dell’ex DDR, il partito dell’attuale cancelliera ha tenuto, ma in Saarland e in Turingia il tonfo è stato clamoroso. Nei due Bundesländer la Cdu esprimeva la maggioranza, ma l‘arretramento di oltre 10 punti costringerà i conservatori a cercare un’alleanza per proseguire il governo. In Thüringen non è improbabile un’alleanza Spd-Verdi con l’appoggio della Die Linke, partiti che potrebbero formare una coalizione gravata però da un significativo problema. La formazione ex comunista governa alcuni Länder insieme alla Spd nell’ex Germania Est, ma sempre come junior partner. In Turingia sembra improbabile che la Spd possa concedere il primo presidente ex comunista di un Bundesland a poche settimane dal voto nazionale. La prassi impone però al partito più votato della maggioranza l’espressione del primo ministro, e questa consuetudine costituzionale è sempre stata rispettata in 60 anni di Repubblica federale. Ancora più complessa la situazione in Saarland, dove un’affluenza boom ha decretato il trionfo di Oskar Lafontaine, l’ex leader della Spd che ha fondato la Die Linke dopo la sua uscita dalla socialdemocrazia. Lafontaine, in passato presidente della Saarland, ha portato il suo partito ad un clamoroso 21%, di gran lunga il miglior risultato mai ottenuto dai post-comunisti fuori dalla fu DDR. La Spd potrebbe così governare con un’alleanza rosso-rosso-verde, ma ciò non è mai successo in nessun Bundesland dell’Ovest. Un passo clamoroso, che avrebbe un’eco fortissima sulle prossime elezioni federali, e lo psicodramma dell’Hessen, quando una parte della Spd si rifiutò di governare con la Die Linke, pone più di un’ombra su questa prima volta. La Cdu, che in Saarland governava da sola, potrebbe esprimere ancora il ministro presidente solo se riuscisse ad allearsi coi liberali e coi verdi, tentando così per la prima volta la Jamaika Koalition (dai colori della bandiera di Usain Bolt)a livello regionale. Una soluzione possibile anche in Turingia.

FEDERALI INCERTE

Le regionali aprono un infuocato mese di settembre, che vedrà la campagna elettorale per il rinnovo del Bundestag affiancarsi a complesse trattative tra i partiti per far nascere i governi regionali, trattative dove i quartier regionali berlinesi vorranno esprimere i loro diktat. Le urne hanno inoltre cancellato la maggioranza Cdu-Fdp che governava il Bundesrat, la Camera Alta non elettiva che ha il compito di approvare le leggi nazionali di interesse locale. Un trauma per la Merkel, che sperava di ottenere anche per il Parlamento federale una maggioranza giallo-nera. I liberali confermano i valori ottimi dei sondaggi e ottengono la palma di vincitori, ma i buoni risultati ottenuti vanno a scapito del blocco borghese formato con la Cdu. I socialdemocratici non escono dal coma, ma possono ancora sperare in un recupero, anche se meno clamoroso rispetto al 2002 e 2005, per fermare la corsa della Merkel, od eventualmente costringerla ad una nuova Große Koalition. Se un’alleanza con Verdi e post comunisti è da escludere per il governo federale, un buon risultato della socialdemocrazia potrebbe, forse, indurre al tradimento i liberali, che da mesi chiedono alla Cdu un’esplicita promessa, mai ottenuta, sulla futura coalizione di governo. Il sistema politico tedesco è riuscito sempre ad esprimere un’invidiabile stabilità grazie al ruolo perno dei due partiti popolari, conservatori e socialisti, nella formazione delle maggioranze parlamentari. Il rafforzamento di Verdi e Liberali e la stabilizzazione della Die Linke su elevati valori rende però sempre più difficile raggiungere il 50%+1 dei seggi del Bundestag. Tra coalizione Giamaica o coalizione semaforo, la sera del 27 settembre ci vorrà molta immaginazione per capire il nuovo governo del Paese più importante dell’Unione Europea.

domenica 30 agosto 2009

Bevi, Spd, Bevi

La SZ rimarca come i risultati delle regionali indichino una nuova chance per la Spd. Solo in tedesco

Sondaggi che si sgonfiano

Il drammatico calo di voti della Cdu è stato solo parzialmente previsto dagli istituti demoscopici tedeschi. I sondaggi degli ultimi giorni hanno sopravvaluto il partito della Merkel di 3/4 punti alle regionali di Saarland e Thueringen. Abbastanza bene invece in Sachsen. La coalizione Merkel- Westerwelle è molto meno scontata di quanto viene raccontata. Tra 3 settimane parla il popolo tedesco, e la storia recente insegna che da 15 anni non esiste una maggioranza borghese in Germania. I risultati di domenica non sembrano smentire questo dato.

La Cdu arretra

Le regionali della Germania hanno un solo vincitore, la Fdp. I liberali crescono dappertutto, confermando la crescita demoscopica degli ultimi anni. Quello che i sondaggi non dicono, però, è che la Fdp cresce a danno della Cdu, che crolla in Saarland e Thueringen. In Sassonia invece una maggioranza giallo-nera diventa possibile, ma la roccaforte conservatrice dell'Est mostra una dinamica piatta, non di crescita, per la Cdu. Le comunali della NordRhein-Westfalen confermano il quadro. Le federali, che si svolgeranno tra 3 settimane, sono più incerte di quanto appaia.

Pensierino democratico

Le maggiori democrazie mondiali - Usa, India, Giappone e Brasile - sono governate da partiti progressisti. Manchiamo solo noi, italiani ed europei. Non è un messaggio in codice( D'Alemiano).

Giappone democratico

Era scontato, ma la vittoria del Partito Democratico giapponese sembra superare le previsioni delle vigilia. Collasso dei Liberal Democratici. Dopo gli Usa, la seconda economia del mondo svolta verso posizioni progressiste. Gli exit poll indicano il Minshuto, il partito democratico del Giappone, tra i 298 e i 329 seggi alla Camera Bassa, contro i soli 84-131 del Jiminto.

venerdì 28 agosto 2009

Immigrazione

Ted Kennedy è stato uno dei più importanti legislatori americani degli ultimi 40 anni. Una delle leggi più importanti da lui sponsorizzate è l'Immigration and Nationality Act del 1965, che abolì le preferenze etniche nell'accoglimento dei migranti verso gli Stati Uniti introducendo invece il principio del ricongiungimento familiare. L'America da Terzo Mondo, come l'ha chiamata l'ultra conservatore Buchanan, è nata allora. Una riflessione di Kennedy su un argomento molto attuale nel Vecchio Continente.

Q: Some have suggested it was a mistake to make family reunification the main purpose of our immigration law. They say perhaps we should have a system more like Canada's, which lets people in based largely on their skills. How do you respond to these criticisms?

KENNEDY: I think our tradition of the Statue of Liberty is to be willing to accept the unwashed as well as the highly skilled. There are a lot of people who haven't had opportunities in other places as a result of dictatorships and totalitarian regimes and discrimination. Are we going to say we refuse to let any of those individuals come in because we've got someone who has happened to have a more advantaged situation? I'm not sure that's what this country is all about.


Qui invece le riflessioni del presidente Johnson su uno degli atti legislativi più importanti della sua Amministrazione

Ricordando Ted

Alcuni ricordi di un grande protagonista della vita politica americana.


Opzione Confusa

Immagine da ABC News

A diversa formulazione del testo, l'opinione pubblica americana si divarica sull'introduzione dell'assicurazione sanitaria federale, il punto più controverso della riforma sanitaria presentata dai Democratici al Congresso. Si passa da una minoranza risicata nel sondaggio della NBC/WSJ (43 a 47) ad una netta maggioranza secondo Quinnipiac (62 a 32). Altri due sondaggi, di Time ed Economist, rilevano entrambi una maggioranza di favorevoli, 56 a 32 e 40 a 33. Forse non esiste una domanda perfetta, ed è meglio guardare tutti i sondaggi, sia nella formulazione della domanda che nell'altrettanto decisiva composizione del campione, per poter osservare il posizionamento dell'opinione pubblica. Chiarito che 8 sondaggi su 10 registrano una maggioranza demoscopica per la "public option", non riesco neanche a concepire come si possano scrivere certi articoli. L'autore è Rocca, un comico che non si smentisce mai.

La “public option” potrebbe passare alla Camera d’un soffio, ma non sembra avere possibilità al Senato, dove secondo gli ultimi conteggi sono tra 37 e 45 (su 100) i senatori, tutti democratici, favorevoli. Soprattutto è decisamente contraria l’opinione pubblica, al punto da aver trascinato in basso anche l’indice di gradimento di Obama, oggi al 51 per cento, dopo i fasti di qualche mese fa.


mercoledì 26 agosto 2009

martedì 25 agosto 2009

Sfida a NordEst

Il vero problema del PD rimane il NordEst, il LoVe che ha sempre respinto il centrosinistra dalla nascita della II repubblica.

Qui (Lombardia e Veneto) il Pd, e i suoi predecessori, non hanno mai superato il 28% dei voti e tutta la sinistra non è mai arrivata al 40 per cento. In Lombardia e Veneto nel 2008 la coalizione di Veltroni (Pd + Idv) ha preso rispettivamente il 32,1% e il 30,8% contro il 55,2% e il 54,4% della coalizione di Berlusconi (Pdl + Lega). Dato che il Nord-Est rappresenta il 29% dell'elettorato italiano contro il 18% delle quattro regioni del Centro la supremazia del Pd in questa area non può compensare la sua debolezza nell'altra.

Sondaggismi

Nando Pagnoncelli chiude l'idiota polemica sui sondaggi. Confondere indagini sulla fiducia con le indicazioni di voto rimane comunque imbarazzante. Per chi segue la demoscopia, come per tutti gli altri.

lunedì 24 agosto 2009

Donatori

Le star dello sport statunitense sono tendenzialmente repubblicani, anche se dipende dalla disciplina. Tennisti e sopratutto i giocatori della NBA preferiscono di gran lunga i democratici. Su Newsmeat si trovano tutte le informazioni sui cittadini americani che hanno donato soldi alle campagne elettorali degli ultimi anni.

venerdì 21 agosto 2009

Un leone

Ted Kennedy ha chiesto al governatore e all'assemblea legislativa del Massachusetts di cambiare la legge per sostituire i senatori dello Stato. Kennedy sa che a breve morirà, e non vuol far mancare ai democratici il voto del suo sostituto per non far fallire la riforma sanitaria.

Falsare le elezioni

Tom Ridge, segretario alla Sicurezza Nazionale dal 2003 al 2005 , racconta le pressioni dell'Amministrazione Bush per alzare l'allarme terrorismo in vista delle presidenziali 2004.

mercoledì 19 agosto 2009

Obama scivola

Il tasso di approvazione di Obama si avvicina ormai al 50%. Si intravedono i primi, importanti segnali di disaffezione della base che ha eletto il presidente.

Assicurazione pubblica

Alla Camera c'è una maggioranza per l'assicurazione sanitaria pubblica, al Senato mancano 4 voti. La public option vive e lotta ancora assieme a noi.

Fenomeni da BAR(epubblicani)

L'ex leader di maggioranza alla Camera del Gop, il conservatore Tom DeLay, parteciperà alla nuova edizione americana di "Ballando con le Stelle". L'idolo della base religiosa, Mike Huckabee, ha invece proposto la creazione di uno Stato palestinese lontano dai territori occupati, in un posto a caso nel Medio Oriente. L'ex governatore dell'Arkansas dovrebbe seguire il percorso intrapreso da DeLay: è buono solo per i programmi di intrattenimento.

venerdì 14 agosto 2009

Break

Con Obama al 54% e la Spd destinata alla sconfitta si stacca per un paio di settimane. Aggiornamenti (molto) sporadici fino ad inizio settembre. Ai miei 44 lettori, buone cose.

Posizionamento ideologico

In tutti i 50 Stati dell'Unione ci sono più conservatori che liberal, secondo Gallup. Unica eccezione è Washington, Dc. Un'apparente contraddizione rispetto all'indagine sull'identificazione partitica, che rilevava un netto predominio democratico. La tripartizione in conservatori, liberal e moderati è però sfuggente, con questi ultimi maggioritari in 22 Stati, mentre in 4 c'è parità tra i due posizionamenti ideologici. E' opportuno sottolineare come negli ultimi 32 anni tra i candidati repubblicani solo Reagan sia riuscito a vincere tra i moderati, con il 54% nel 1984, e che altre ricerche spingono la maggioranza dei moderates tra i progressisti, come appare ovvio guardando il loro comportamento elettorale negli ultimi decenni. Ciò detto, comparando i dati dell'exit poll 2008 con l'indagine di Gallup si rileva una crescita dei conservatori, segno della parziale smobilitazione repubblicana che ha penalizzato McCain, e ulteriore indicazione che un po' di elettori del Gop stanno tornando a casa dopo i disastri dell'Amministrazione Bush. Né Right Né Blue, l'America rimane una Pragmatic Nation.

giovedì 13 agosto 2009

E' sempre l'economia, stupid

Memo al Team Obama: tutto ruota all'economia, ieri come domani. Meglio, tutto dipende dai posti di lavoro, e negli Stati Uniti son rimasti gli stessi,109 milioni, di 10 anni fa.

Meglio che in Corea

Appena sarà possibile linko il video, ma il discorso di Bill Clinton alla Netroots Nation è piaciuto parecchio.

Negli Stati

Molti sondaggi interessanti sulle prossime competizioni elettorali negli Stati americani

New Jersey: Quinnipiac e DemocracyCorps hanno realizzato due sondaggi che danno un po' di respiro a Corzine, governatore impopolare - le sue opinioni favorevoli non raggiungono mai il 40% - ma non ancora spacciato. Lo svantaggio si è leggermente ridotto, anche se la situazione continua a essere negativa. Il New Jersey è uno Stato ormai orientato verso i democratici, e la forte quota di indecisi nei due sondaggi lascia qualche margine di speranza a Corzine, che dovrà stimolare una forte mobilitazione delle minoranze etniche. I valori tra gli indipendenti sono al momento tragici, ma la candidatura di un ex staffer del Gop dello Stato, Chris Daggett, potrebbe tramutarsi in un necessario regalo. Daggett è molto competente sulle tematiche ambientali, e il New Jersey, come tutti i grandi Stati delle Coste, è assai sensibile al tema. Corzine è al momento sfavorito, ma se l'occupazione darà qualche buona notizia nello Stato e gli attacchi all'ex Attorney di W Bush Christie avranno successo, l'anima democratica del New Jersey potrà ancora una volta frustrare le aspettative del Gop.

Virginia:
Dopo i sondaggi shock di PPP e SurveyUsa, RasmussenReports e Research 2000 hanno ridato un po' di fiato al democratico Deeds, indietro di circa 11 punti nella media Pollster. Da 30 anni la Virginia ha iniziato ad eleggere governatori del partito all'opposizione, e sembra che la tradizione sarà confermata a novembre. Obama ha vinto nel 2008, ma la mobilitazione di giovani ed afro-americani sarà molto più difficile. L'elettorato indipendente, moderato/conservatore al Sud, è al momento molto disilluso dei democratici, e ciò favorisce il repubblicano McDonnell. Deeds è un candidato dall'appeal rurale e conservatore, ma se è possibile un recupero pare difficile un sorpasso. Nel 2005 la sfida vinta da McDonnell contro Deeds fu decisa per 323 voti, a novembre è ragionevole aspettarsi un margine più comodo anche se meno cospicuo di quanto rilevato dai sondaggi attuali.

California:
Il sondaggio Research 2000 conferma quanto il carattere multiculturale dello Stato sia decisivo per il suo orientamento politico. Le minoranze etniche hanno giudizi molto positivi su Obama, che ha in California un consenso molto superiore alla media nazionale . Il clima politico aiuta Barbara Boxer, che non sembra temere alcuna minaccia dalle oppositrici repubblicane. I democratici ambiscono a strappare ai repubblicani il posto di Governatore del più grande Stato dell'Unione. L'assemblea legislativa californiana è dominata dai Dems, che non sono i naturali favoriti, come ci si aspetterebbe in uno Stato dall'orientamento così liberal,per la propensione americana al divided governement. Al momento l'ex governatore Jerry Brown sembra avere buone chance di successo, anche per il debole campo repubblicano. Alle primarie il suo avversario principale, il sindaco di San Francisco Newsom, sembra avere qualche concreta possibilità, anche se la sua impopolarità nella fascia più anziana di voto è un brutto segnale.

Pennsylvania
In Pennsylvania si svolgerà la sfida più sentita delle primarie 2010, ovvero la corsa di Joe Sestak contro il neo senatore democratico Arlen Specter. Rasmussen ha rilevato una riduzione del gap di Sestak nei confronti del monumento Specter, ora a soli 13 punti dopo uno svantaggio iniziale di oltre 30. Sestak è un New Democrat che si sta profilando come l'alternativa progressista e la parte sembra riuscirgli bene. La vera notizia sarebbe comunque il balzo del repubblicano Pat Toomey, passato ora in testa con uno swing di oltre 20 punti. Se il sondaggio sembra un po' troppo influenzato dalla tempesta mediatica seguita al townhall del senatore in carica, è indubbio che le cose non si mettono bene per il neo arrivato in casa democratica. Specter è un'istituzione tanto nello Stato quanto a livello federale, però l'impensabile appare ora molto più possibile. Le chance di Toomey mi sembrano invece ancora ridotte. L'ex presidente del Club for Growth avrebbe sicuramente sconfitto Specter nelle primarie, chiuse, del Gop, ma la Pennsylvania potrebbe eleggere un simile conservatore solo in un clima nazionale da '94 o 2006. Al momento il 2010 non appare così propizio per i repubblicani.

Post, questo sì, pensato per Giovanni

Netroots Nation a Pittsburgh

E' iniziata da poche ora Netroots Nation, il forum annuale della blogosfera liberal americana, iniziato nel 2006 come YearlyKos. All'evento, che si svolge a Pittsburgh, parteciperanno politici del calibro di Bill Clinton, Howard Dean, Valerie Jarrett e il duo Sestak- Specter, che si affronterà l'anno prossimo nelle primarie democratiche più significative, quelle per il Senato della Pennsylvania. Questa notte parlerà l'ex presidente Clinton, e sarà possibile seguire l'intervento di Bill sul sito di Netroots Nation.

La laicità spiegata da Obama


L'allora candidato al Senato Barack Obama e il ruolo della sua fede crisitiana nella vita politica. Particolarmente divertente quando ricorda al fondamentalista Alan Keyes che non sta correndo per diventare il Prete dell'Illinois.

mercoledì 12 agosto 2009

In difesa di Hillary

La scena non è edificante, e tendenzialmente non parlo di episodi così marginali che hanno eco solo da no . Hillary però ha solo dimostrato eccessiva stanchezza, e avesse parlato con tono più tranquillo e ironico non avrebbero potuto imputarle nulla. Non è comunque da questi particolari che si giudica un presidente/segretario di stato, e pensando a cosa la Clinton avrebbe detto e fatto sulla riforma sanitaria a me qualche rimpianto sull'Amministrazione Clinton rimane.

Sprofonda il Cato

Ylia Shapiro, responsabile della Cato Supreme Court Review, riesce a scrivere che la nomina della Sotomayor "represents the very worst of racial politics". L'esponente libertario si dimentica di un secolo di segregazione, diritti negati e linciaggi. La destra americana è disconnessa dalla realtà, tanto nella base quanto tra i suoi intellettuali in teoria più brillanti.

56

La prima settimana di agosto ha registrato una crescita di 2 punti nel tasso di approvazione di Obama. I maggiori incrementi sono arrivati nella fascia di reddito più alto, tra i democratici conservatori e tra gli ispanici. Effetto Sotomayor, quindi è ragionevole aspettarsi una piccola discesa.

martedì 11 agosto 2009

Sondaggi primarie PD

Ipr per il Riformista ha realizzato un sondaggio sulle primarie del PD. I risultati sono
Bersani 54%
Franceschini 35%
Marino 11%

L'affluenza è stimata tra i 2,5/3 milioni di elettori, con circa un quarto degli elettori del PD sicuri di partecipare alle primarie,ed il 56% dei simpatizzanti democratici propensi a prendere in considerazione l'idea del voto.

L'approvazione di Obama nei 50 Stati

Gallup ha pubblicato il tasso medio di approvazione del presidente nei 50 Stati. Obama dopo 6 mesi si trova al 63%, un valore un po' inflazionato dai numeri record dell'insediamento. Solo in 2 Stati, Wyoming e Alaska, il presidente ha un tasso medio di approvazione inferiore al 50%. Preoccupanti invece il 52% rilevato in Montana e il 55% in Colorado. Ulteriore segnale dello scarso apprezzamento dell'elettorato indipendente e libertario del West, deluso da Bush negli scorsi anni ma attualmente perplesso anche nei confronti della nuova Amministrazione. Il Colorado era stato l'unico Swing State dove Obama aveva vinto nella fascia di reddito più alta della popolazione. La disaffezione verso l'eccessivo statalismo della Trifecta democratica si percepisce già.

lunedì 10 agosto 2009

Ispanici contro i repubblicani

Solo il 3% dell'elettorato ispanico ha un'opinione favorevole del partito repubblicano secondo il sondaggio Research 2000. La stessa percentuale si riscontra tra afro-americani e statunitensi di altra etnia.

Saluti a Stoccolma

Oggi il mio blog ha ricevuto la visita numero 1000 da Stoccolma. Mi farebbe piacere conoscere il mio lettore/mia lettrice svedese. Nei miei sogni è una di queste meraviglie scandinave.

sabato 8 agosto 2009

Il Male della Palin

Sarah Palin ritiene completamente malvagia la riforma sanitaria proposta da Obama. Secondo l'ex governatrice dell'Alaska suo figlio Trig, affetto da sindrome Down, avrebbe rischiato di non nascere per colpa dell'Obama Death Panel. Non potremo mai ringraziare abbastanza Obama per aver evitato un'eventuale presidenza Palin.

Berlusconi è il nostro Kung Fu Panda

Berlusconi è il nostro Kung Fu Panda, sostiene Slavoj Žižek sulla London Review of Books. Tutto il pezzo vale una lettura, ma la parte migliore sottolinea come "oggi l'ideologia funzioni così. Nessuno prende più sul serio la democrazia e la giustizia. Siamo tutti consapevoli che sono corrotte, ma le esercitiamo lo stesso perchè pensiamo che funzionino, anche se non ci crediamo. Per dirla con i Fratelli Marx, quest'uomo sembra un uomo corrotto ed idiota e agisce come tale, ma non farti ingannare da lui, è veramente un idiota corrotto.

Yglesias sottolinea invece
The Berlusconi phenomenon strikes me as something that’s almost too disturbing for the western consciousness to process. You have, in essence, an advanced industrialized liberal democracy sliding into a system of government that, were it to exist in a middle-income country, we would just deem straightforwardly un-democratic. And nobody has any idea what one might do about it

venerdì 7 agosto 2009

Calcolo Afgano

Il Pil dell'Afghanistan è circa un quinto delle spese militari statunitensi per la regione, 12,5 miliardi di dollari contro 65 . Ricordando, via la splendida recensione di The Gamble scritta da Dexter Filkins, cosa era successo nel 2001, forse sarebbe il caso di spendere tutti quei soldi in maniera meno stupida.
Da Surging and Awakening
In
fact, much of the initial success of the invasion in 2001 was owed to our turning and often bribing Taliban commanders, sometimes with astonishing results. In November 2001, when the war was little more than a month old, I stood at the outskirts of the city of Kunduz, where thousands of Taliban and Al Qaeda fighters had been encircled, and watched as Taliban fighters drove out of the city in their Toyota Hi-Lux trucks to defect to the army of the Northern Alliance. The Taliban gunmen were literally embraced and kissed by the Northern Alliance fighters as they climbed out of their trucks. Some of the turncoats went into battle against the remaining Taliban the very next day.

giovedì 6 agosto 2009

Sotomayor alla Corte

Il Senato ha confermato la nomina di Sonia Sotomayor a giudice della Corte Suprema. 68 sì contro 31 no, tutti repubblicani, assente Ted Kennedy. Oltre ai 59 democratici, il voto affermativo è arrivato anche da 9 senatori del Gop: Alexander, Bond, Collins, Graham, Gregg, Lugar,Martinez, Snowe e Voinovoich. Nessuno tra questi sarà impegnato nel ciclo elettorale del 2010.
Il consenso registrato dalla Sotomayor è superiore a quello delle nomine più controverse degli ultimi 20 anni, come Thomas e in parte Alito, ma rispetto ai giudici liberal, Breyer o Ginsburg, ha ottenuto una ventina di voti in meno.

Indebitati

Nel sondaggio di Democracy Corps si riscontra un dato ormai comune ad altre indagini. Benché l'opinione pubblica condivida l'agenda del presidente di Obama e ne apprezzi in termini ancora lusinghieri la personalità e ( un po' meno) l'operato, la paura per l'eccesso di spese e di debiti è ormai molto diffusa. L'elettorato indipendente è molto sensibile su questo tema, e l'Amministrazione dovrà prestare molta attenzione a come curare il deficit nel prossimo futuro. Una possibile crepa della maggioranza democratica, probabilmente la più pericolosa.

Intensità

Blumenthal discetta su quanto sia intenso il consenso, oppure il dissenso, nei confronti di Obama. Si passa dal -9 di Rasmussen Reports al +10 di ABC/WaPo. Il trend generale è in discesa, segno che la luna di miele si è ormai conclusa, attestandosi su valori non stellari ma comunque positivi.

Le correnti alla House

David Broder illustra le formazioni interne ai partiti della Camera dei Rappresentanti che in Italia sarebbero chiamate correnti. Con siti, agenda legislativa e finanziamento in proprio.

Il mio sfogo Neocon

Ho pensato di unirmi al coro di delusione dei Necon per la liberazione delle due giornaliste americane imprigionate dalla Nord Corea.

E' davvero un peccato che gli Stati Uniti abbiano trattato con il regime nordcoreano per salvare due connazionali. Sarebbe stato più opportuno aspettare la loro, auspicabilmente rapida morte in prigione per scatenare finalmente una bella guerra termonucleare. In mezzo alla più grave recessione degli ultimi 70 anni, con un deficit di bilancio di oltre un triliardo di dollari, con il fardello di due guerre fallimentari che costano più di 100 miliardi di dollari l'anno, era davvero il momento giusto per scatenare un conflitto contro la Nord Corea, sfidando Russia e Cina così da provocare una loro reazione e un allargamento delle ostilità. Ma quei codardi pusillanimi dei liberal e quei mentecatti dei realisti hanno prevalso.

mercoledì 5 agosto 2009

I repubblicani a caccia dei bianchi

Thomas Edsall si interroga sulla strategia del Gop, che mira a recuperare/incrementare il voto bianco delle classi medio-basse disilluse dall'Amministrazione Obama. I trend demografici spingono l'elettorato verso una direzione opposta, ma la vittoria nel 2010, così come nel 2012 e oltre, non è affatto preclusa. Al momento la coalizione sociale obamiana regge, ma un eventuale scollamento delle fasce bianche dal reddito più basso potrebbe provocare seri danni ai candidati democratici. PPP nota come l'elettorato più energizzato sia quello repubblicanoin questo momento. Con una bassa partecipazione di minoranze etniche e giovani la partita delle midterm 2010 si riaprirebbe del tutto.

Presidenziali 2008

Ottima analisi di Gellman e Sides sulle presidenziali 2008. Classica elezione determinata dall'impopolarità del partito in carica in una fase di crisi economica, con due novità. Continua crescita delle minoranze etniche e voto giovanile nettamente favorevole ad un partito, ben oltre la tendenza generale.

martedì 4 agosto 2009

Riforma sanitaria ancora popolare

Rui Teixeira mostra come la riforma sanitaria sia ancora molto popolare, quando viene declinata nei suoi aspetti principali. La conduzione della Casa Bianca e le divisioni democratiche al Congresso non aiutano. Ma il consenso per la riforma più importante degli ultimi decenni rimane.

Chi scende

Il tasso medio di approvazione di Obama nell'ultima settimana si è attestato al 54% nelle indagini Gallup, un valore che conferma la sostanziale conclusione della luna di miele tra il presidente e l'opinione pubblica. Nei vari gruppi demografici la contrazione è stata maggiore rispetto ai 2 punti percentuali persi rispetto alla settimana scorsa tra :
  • i residenti al Sud -5
  • ispanici -4
  • indipendenti -4
  • fascia di reddito più bassa -4
Si nota dunque l'effetto del caso Gates, in un'area ancora ricca di tensioni razziali come è il Sud degli Usa, così come la parziale delusione per il rallentamento della riforma sanitaria, molto attesa da minoranze etniche e lavoratori a basso reddito, due categorie che si sovrappongono.

Buon compleanno

Tanti auguri di buon compleanno alle due persone/amici più citate su questo blog: Barack Hussein Obama e Pippo Civati.

lunedì 3 agosto 2009

37 a 5

Dopo 6 mesi di rilevazioni di Gallup (oltre 160 mila interviste) sull'identificazione politica i Democratici conducono per 37 Stati a 5, con 8 competitivi. L'Id partitica non corrisponde sempre al voto presidenziale - in West Virginia McCain ha vinto nonostante un gap di 20 punti - specie nelle aree rurali, ma la posizione di vantaggio dei democratici è indubbia. In 29 Stati il vantaggio è superiore ai 10 punti, mentre il Gop ha un simile gap a suo favore solo in Alaska, Wyoming, Idaho e Utah.


Vergogna

Provo solo vergogna per il ritorno in libertà di uno stragista fascista.

domenica 2 agosto 2009

Provaci ancora, Scott

Scott Rasmussen spiega la sua dubbia metodologia. Risposta non convincente, e le 2 domande più banali non sono state fatte. Qual'è il senso dell'introduzione di un modello likely voters a 23 mesi dalla prima elezione nazionale? Nel suo modello di screening degli elettori probabili, ha tenuto in considerazione la novità maggiore emersa dalle presidenziali 2008, ovvero 5 milioni di nuovi votanti per lo più appartenenti alle minoranze etniche? Peccato che i bravi tipi di TPM abbiano evitato queste domande.

Al voto finale

Dopo l'accordo tra Blue Dogs e Henry Waxman 3 commissioni della Camera dei Rappresentanti (Ways and Means, Education and Labor ed Energy and Commerce) hanno approvato i loro progetti di legge che estendono la tutela della salute al 95/97% della popolazione. Ora i tre testi dovranno essere fusi in uno solo, per il quale la Speaker Pelosi ha già detto di avere una maggioranza di voti. Ci sarà perfino una votazione sull'introduzione di un'unica assicurazione pubblica. su Tutti coloro che ricordano il flop dell'Hillarycare non rammentano che così avanti non si era mai arrivati. La commissione delle Finanze del Senato invece non approverà alcun testo prima della pausa estiva. Lo scoglio, come si sapeva, è la Camera Alta.

sabato 1 agosto 2009

In ripresa

Gli ultimi sondaggi mostrano Obama in lieve ripresa dopo la sbandata demoscopica del caso Gates, e il flop mediatico successivo al semi stallo della riforma sanitaria. I sondaggi di CBS/NY Times e Time sulla riforma sanitaria indicano comunque che nel merito la maggioranza degli americani concorda con i cardini della proposta democratica. Secondo Time perfino una soluzione Single-Payer, un'unica assicurazione pubblica che paghi le spese dei cittadini, avrebbe una maggioranza demoscopica, per quanto risicata. L'unico serio problema per i democratici è l'eccessivo deficit, creato da una lunga serie di spese non giustificata al momento da ritorni (macro) economici significativi. I gap di fiducia e di opinioni favorevoli tra Obama e i repubblicani al Congresso sono inoltre molto ampi, e se la risposta è il ritorno di Dick Cheney si posson dormire ancora sonni tranquilli.

Ignoranza all'opposizione


Quasi metà dell'elettorato repubblicano, e metà del Sud, roccaforte conservatrice, crede che Obama non sia un cittadino degli Usa. Il grafico di Brendan Nyhan mostra lo smarrimento del Gop. Della ragione.