Susa vede invece una gara estremamente equilibrata in Oregon, ma come nel caso del Minnesota di qualche giorno fa l'allocazione geografica del voto stupisce. Il margine di Obama nell'area di Portland sembra troppo basso per una zona così spiccatamente progressista. Susa registra invece 30 punti di distanza tra Obama e McCain nell'area di Seattle, un solco che sposta lo Stato di Washington nella colonna democratica. Seattle e Portland sono due città politicamente gemelle, e probabilmente la verità è nel mezzo. Lo Utah andrà al Gop anche in caso di ecatombe elettorale, senza dubbio alcuno.
Rasmussen registra un incremento del distacco di McCain in Pennsylvania, anche se ancora contenuto. Sorprendentemente, nello Stato di Philadelphia e Pittsburgh il vantaggio di Obama è costruito sul supporto dell'elettorato maschile. Il candidato democratico deve ricompattare il suo elettorato in Pennsylvania, ancora memore di una campagna elettorale per le primarie troppo elitaria e quasi rancorosa. Il 69% degli elettori democratici sostiene Obama, circa 10 punti sotto la media nazionale delle varie indagini demoscopiche: un incremento del loro consenso garantirebbe senza eccessivi problemi lo Stato e i suoi fondamentali 21 EV.
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