sabato 28 giugno 2008

Sondaggi negli Stati: Rasmussen, Survey Usa e Fairleigh Dickinson

Rasmussen pubblica 2 indagini su Stati che dovrebbero andare a McCain, come November. Il Kentucky si trova in Appalachia, la regione rivelatasi più ostile a Barack Obama durante le primarie. Il sondaggio di Rasmussen mostra come il candidato democratico fatichi molto a ricevere il supporto del proprio elettorato. Solo la metà degli elettori che si identificano nei Dems sceglie Barack, e un terzo di loro preferisce McCain. Il vantaggio di 16 punti del candidato del Gop si spiega così, conferma della presenza ancora numerosa dei Reagan Democrats nell'area appalachiana. Più confortante è il sondaggio di Rasmussen sul Texas: solo 9 punti separano Obama da McCain in uno degli Stati più conservatori d'America. Il candidato repubblicano costruisce il suo vantaggio grazie al sostegno massiccio degli uomini - il dato dei maschi bianchi non è riportato ma sarà probabilmente un rapporto di 3:1 a favore del Gop - e del segmento indipendente. La parità sostanziale tra le donne e la maggioranza tra i latinos possono essere elementi sui quali Obama può lanciare la sfida a McCain.
Il New Jersey invece conferma la sua mutazione: 20 anni fa era una roccaforte repubblicana, ora fa parte del Solid Northeast, area di dominio dei Democratici. L'unica nota dolente del sondaggio di Fairleigh Dickinson è la freddezza dell'elettorato di Hillary Clinton nei confronti di Obama: solo il 60% di coloro che hanno votato alle primarie la senatrice di New York afferma di preferire il candidato democratico, mentre il 18% voterà McCain.


SurveyUsa registra invece un vantaggio di 2 punti di Obama in Ohio, Stato che con i suoi 21 EV sarà decisivo se l'elezione sarà equilibrata.Obama guida tra giovani, donne e riesce a tenere abbastanza bene nell'elettorato bianco, vincendo inoltre nel segmento indipendente, che secondo questo sondaggio peserebbe solo per il 16%. La suddivisione ideologica dell'elettorato sembra però credibile- un terzo conservatore, un quinto progressisti e 40% moderato. Quest'ultimo segmento è dominato da Obama, con valori simili a quelli registrati nelle midterm 2006. Un segnale molto incoraggiante, dato il trionfo di Sherrod Brown. Al solito la distribuzione territoriale del voto lascia qualche dubbio, come in tutti gli ultimi sondaggi di Susa, istituto che utilizza un campione casuale e non ponderato. Il voto di Obama potrebbe essere sottovaluto nell'area di Cleveland, dove guida con meno di 10 punti di percentuali, e sicuramente sopravvaluto nella zona intorno a Cincinnati, dove il candidato democratico è rilevato da Susa con un vantaggio di 4 punti. Un margine esiguo, ma quell'area è storicamente repubblicana: perfino il democratico Strickland perse nel 2006 a Cincinnati e relativa suburbia, quando diventò governatore dell'Ohio con oltre 20 punti di vantaggio a livello statale.

Nessun commento: