mercoledì 5 novembre 2008

Mike e il lato giusto dell Storia(altro che il ridicolo Joe the Plumber)

Uno dei simboli della pessima campagna di McCain è stato il ridicolo Joe The Plumber. Spacciato per l'archetipo della classe media, Samuel Joe Wurzelbacher era un repubblicano a 24 carati pompato da Fox News e media conservatori nella speranza che la coalizione sociale reaganiana si ripresentasse ancora. Anche chi ne faceva parte si era però già accorto della sua dissoluzione, meravigliosamente rappresentata da questa storia. La storia di Mike, un repubblicano di Cincinnati, Ohio.
Cincinnati è una delle poche grandi città americane di tendenza conservatrice. Fino al 2008, i Democratici avevano sempre perso prevalentemente per le ferite lasciate dai conflitti razziali degli anni '60. Obama è riuscito anche a conquistare Cincinnati, così vincendo l'Ohio. Ripropongo qui sotto il post che avevo scritto 2 settimane fa. Ero sicuro che avrebbe rappresentato già allora la vittoria che incombeva. Ora che il successo è stato clamoroso, mi sembra giusto dargli ancora evidenza. Dedico questo post alla bellissima, e demoniaca, bambina bionda che ad un rally di McCain a Denver diceva che una scimmia non può essere un presidente. Sicuramente lei non leggerà questo post, ma la speranza è che la merda razzista che ha in testa possa sparire nel futuro. Coi genitori che ha ci sono comunque poche speranze.

giovedì 23 ottobre 2008

Mike e il lato giusto della storia

Ben Smith è un redattore di Politico.com che realizza un blog semplicemente imperdibile sulle elezioni americane viste dal lato dei Democratici. In questi giorni riceve molte mail, tutte molto belle, a proposito di scene incredibili sull'early voting. Questo racconto proviene da uno dei bastioni dei repubblicani in Ohio, la contea di Hamilton che ha come sede Cincinnati. Qui il testo della mail

Upon arriving at the Hamilton County Board of Elections in Cincinnati to vote early today I happened upon some friends of my mother's — three small, elderly Jewish women. They were quite upset as they were being refused admitance to the polling location due to their Obama T-Shirts, hats and buttons. Apparently you cannot wear Obama/McCain gear into polling locations here in Ohio.... They were practically on the verge of tears.After a minute or two of this a huge man (6'5", 300 lbs easy) wearing a Dale Earnhardt jacket and Bengal's baseball cap left the voting line, came up to us and introduced himself as Mike. He told us he had overheard our conversation and asked if the ladies would like to borrow his jacket to put over their t-shirts so they could go in and vote. The ladies quickly agreed. As long as I live I will never forget the image of these 80-plus-year-old Jewish ladies walking into the polling location wearing a huge Dale Earnhardt racing jacket that came over their hands and down to their knees!Mike patiently waited for each woman to cast their vote, accepted their many thanks and then got back in line (I saved him a place while he was helping out the ladies). When Mike got back in line I asked him if he was an Obama supporter. He said that he was not, but that he couldn't stand to see those ladies so upset. I thanked him for being a gentleman in a time of bitter partisanship and wished him well.After I voted I walked out to the street to find my mother's friends surrouding our new friend Mike — they were laughing and having a great time. I joined them and soon learned that Mike had changed his mind in the polling booth and ended up voting for Obama. When I asked him why he changed his mind at the last minute, he explained that while he was waiting for his jacket he got into a conversation with one of the ladies who had explained how the Jewish community, and she, had worked side by side with the black community during the civil rights movements of the '60s, and that this vote was the culmination of those personal and community efforts so many years ago. That this election for her was more than just a vote ... but a chance at history.Mike looked at me and said, "Obama's going to win, and I didn't want to tell my grandchildren some day that I had an opportunity to vote for the first black president, but I missed my chance at history and voted for the other guy."

In sintesi, per i non anglofoni. Tre donne ebree, anziane, si recano al seggio speciale per l'early voting nella città di Cincinnati indossando magliette e spilllette pro Obama. Gli ufficiali preposti al controllo del voto le respingono a causa dell'abbigliamento inopportuno. Le tre signore sono sul punti di scoppiare a piangere, e un uomo molto alto e grosso offre loro la sua giacca NASCAR, le corse automobilistiche USA, così da coprire le loro magliette "politiche" e poter votare. Le tre signore acconsentono e sono ammesse al seggio. La donna che racconta la storia ringrazia l'uomo, che si presenta come Mike per il gesto e gli chiede se lo ha fatto perchè è un supporter di Obama. Mike dice semplicmente di no. All'uscita dal locale, Mike, incontra le signore e racconta di aver sentito, mentre era ritornato in coda, un'altra donna spiegare come gli ebrei avessero lottato insieme agli afro-americani negli anni '60 per affermare i diritti civili negli USA. Per la signora, che aveva partecipato alle battaglie di quel movimento, poter votare un nero come candidato presidente era il culmine di una speranza iniziata 40 anni fa. Mike, agghindato come il tipico repubblicano da classe media, confida di aver cambiato idea su chi votare, in maniera semplice ma meravigliosa: "Obama vincerà, e non voglio raccontare ai miei nipoti in futuro che ho avuto l'opportunità di votare il primo presidente nero, e ho perso questa chance scegliendo l'altro candidato.

Mike ha scelto il lato giusto della storia, e dei sondaggi. Mike è dello stesso Stato di Samuel Wurzelbacher, il repubblicano a 24 carati che per qualche giorno la campagna di McCain ha spacciato come Joe l'idraulico simbolo dell'America lavoratrice. Ormai finiti i 15 minuti di celebrità di Joe the Plumber, la scelta di Mike trionferà.

Pubblicato da andrea mollica

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