mercoledì 18 marzo 2009

La nuova America progressista

La rivoluzione demografica che ha attraversato l’America negli ultimi 20 anni ha ridefinito il baricentro della politica americana in senso progressista. E’ la rivincita di McGovern, sulla quale Obama e i democratici possono ora prosperare, spiegata dal sociologo Rui Teixeira

Nel 2002 un giornalista di simpatie socialiste, John Judis, e un sociologo progressista, Rui Teixeira del Center For American Progress, scrissero un libro intitolato “ The emerging democratici majority“, una chiara allusione al celeberrimo ” The emerging republican majority” di Kevin Philips, il testo uscito nel 1969 all’alba del collasso della New Deal Coalition che predisse l’evoluzione conservatrice della politica americana dei decenni successivi. La riflessione di Teixeira e Judis si basava sul cambiamento della società statunitense, sempre meno bianca, cristiana, rurale e con sempre più laureati e aree metropolitane, tutti mutamenti che avrebbero favorito i progressisti. Se molti repubblicani e numerosi analisti conservatori derisero o ignorarano le tesi di Teixeira, i risultati delle elezioni del 2006 e nel 2008, le più favorevoli per i democratici dai tempi dei trionfi liberal del 1962/1964, hanno nettamente rivalutato gli studi condotti dal sociologo del Center For American Progress.

RUI STRIKES BACK -
La settimana scorsa il sito del Cap ha pubblicato il nuovo paper di Rui Teixeira, che mostra l’evidente cambiamento del baricentro della politica americana. Il dato più preoccupante per i conservatori è la crescita delle minoranze etniche, che nel 2008 hanno costituito circa un quarto dell’elettorato. Obama ha vinto questo segmento di voto 80 a 20, un margine che proietta i repubblicani all’opposizione perenne senza un rapido incremento del Gop tra i nuovi americani. Nel 2042, gli Stati Uniti diventeranno una Nazione majority-minority, nella quale gli appartenenti alle minoranze razziali saranno più numerosi della maggioranza(relativa) dei bianchi. Le proiezioni dell’ufficio di censimento statunitense (U.S. Census) prevedono che già nel 2023 tra gli under 18 saranno più numerosi gli americani di origine non caucasica. Attualmente quatto Stati sono majority-minority, e sono stati vinti da Obama con l’eccezione del Texas, dove il candidato democratico ha ottenuto il miglior risultato degli ultimi 30 anni senza investire un dollaro. Ma le brutte notizie per il Gop non si esauriscono nelle minoranze razziali, totalmente dimenticate dal partito a parte la significativa eccezione di W Bush, che però è crollato in questo segmento dopo gli ottimi risultati del 2004.

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1 commento:

a man ha detto...

Uhm... http://www.realclearpolitics.com/horseraceblog/2009/03/new_progressive_america_a_resp_1.html

Andrea :)