domenica 1 marzo 2009

Misteri dei sondaggi

Il tasso di approvazione di Obama è al 64% secondo Gallup, mentre per Rasmussen il presidente ottiene un più deludente 58%. I due istituti citati sono gli unici che rilevano questi valori su una base quotidiana, oltre al tracking  condotto da Research 2000 per Daily Kos. La maggioranza delle indagini svolte in precedenza aveva mostrato valori simili a quelli di Gallup. L'operato di Rasmussen è stato messo in discussione da alcuni bravi blogger progressisti, che hanno rimarcato come la tendenza pro Gop dell'istituto sia cresciuta nell'ultimo periodo. Esempio paradigmatico è il piano di stimolo, dove Rasmussen è stato l'unico sondaggista a mostrare numeri nettamente sfavorevoli al Recovery Act di Obama.

Il piccolo caso Rasmussen mi offre lo spunto per parlare dello strano sondaggio di Piepoli, che rileva il PD al 29,5%. Posto che Piepoli, per il quale nutro scarsa simpatia, è il sondaggista che meglio ha previsto il risultato elettorale delle politiche 2008, mi permetto di dissentire dai pareri oltremodo sarcastici emersi in rete su questa rilevazione. Benché la gran parte dei sondaggi mostra il PD tracheggiare intorno al 25%, grosso modo i consensi dell'Ulivo durante il 2007/inizio 2008, il dato di Piepoli è tanto credibile quanto il recente 21,8% sparato da Crespi

Yglesias spiega bene:

Rasmussen is a pretty good pollster whose results are within the range of accuracy one wants from a pollster. But polling is a crowded business. And Rasmussen doesn’t also have a daily newspaper or a television network to tout his results. His business, however, requires attention. So how does he get that attention? Well in part he gets it with issue polling that, while basically methodologically sound, has question-wording that’s designed to lead to conservative-friendly results.Then the results come out and conservatives tout the results as vindicating their position. It’s free PR for Rasmussen, it’s a morale booster and message-driver for the right. And because the basic horserace polling is accurate enough, these kind of shenanigans don’t get Rasmussen dismissed as a surveyor.


Il lavoro dei sondaggisti, specie in una fase di calma come quella pre elettorale, si traveste spesso in un'operazione di Pubbliche Relazioni. L'elemento che  distingue la demoscopia americana da quella italiana è la trasparenza: negli Usa il pubblico è informato sulle principali scelte metodologiche operate dai vari istituti. 
In Italia tutto è mistero, tanto che un sondaggio appare più un'interpretazione dei voli degli uccelli che un molto più banale intervallo di probabilità rilevato in un determinato campione.
Al momento, molto meglio diffidare, per quanto anch'io condivida la passione per le corse clandestine dei cavalli.

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