Giuliano Ferrara delizia la molto piccola platea del Foglio con una tirata anti Obama sciatta, banale e al solito poco informata. Citazione Facebookiana inclusa.
Le critiche di Cheney sono infondate, visto che non ha mai spiegato perché l'America ora sarebbe meno sicura. Sulla legge anti bonus, Ferrara dimentica che oltre metà dei repubblicani alla Camera ha votato la misura. Probabilmente un corso di diritto americano farebbe bene al giro del Foglio, che tende a non rammentare che le leggi sono proposte e approvate dal Congresso, e il presidente le può al limite bocciare.
Ferrara dovrebbe sapere che una legge diventa tale solo se c'è l'approvazione del Senato, dove il testo deve ancora essere discusso. Inoltre, quando è stato approvato il bailout delle case automobilistiche, i contratti di lavoro dei dipendenti sono stati rivisti, con cospicue riduzioni. Non si ricordano allora grida da parte del WSJ, che Ferrara ora è corso a copiare.
Probabilmente Obama è fin troppo amato in Europa. Su questo Ferrara forse ha ragione, ma il motivo è molto semplice. Il dominio repubblicano degli anni 2000, conclusosi con la peggiore recessione economica degli ultimi 50 anni e politica estera fallimentare, ha consegnato un disastro. Ecco perché tutti sperano in Obama. Dai cantori di uno dei peggiori presidenti della storia recente, ci aspetteremmo qualche riflessione più articolata sul fallimento di Bush, tanto decantato negli anni passati dal Foglio. Magari autocritica.
lunedì 23 marzo 2009
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1 commento:
buona la battuta, Ferrara che fa autocritica...LOL
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