domenica 27 luglio 2008

Sondaggi negli Stati/ Rasmussen, Quinnipiac, Frederick, Critical Insights e Research 2000

I numerosi sondaggi usciti negli ultimi 4 giorni delineano un quadro contrastante. Le indagini di Quinnipiac sui 4 Battleground States (Colorado, Michigan, Minnesota e Wisconsin) ritenuti decisivi dai due fronti danno indicazioni favorevoli a McCain. In Colorado il senatore dell'Arizona passa in testa, riduce il vantaggio in Minnesota di 15 punti rispetto a giugno e riduce il distacco anche in Michigan, mentre in Wisconsin la situazione rimane ampiamente favorevole a Obama. I dati più significativi di Quinnipiac sono smentiti da Frederick Polls, che dà Obama in vantaggio di 4 punti in Colorado, e da Rasmussen, che rileva un solido- e coerente con le altre indagini -+13 del candidato Dem in Minnesota. Rasmussen registra anche un crollo di 18 punti di Obama in California: un dato particolare, che andrà valutato nelle prossime settimane e che potrebbe essere semplicemente statistical noise, visto che tutte le indagini mostrano una netta tendenza della California verso il junior senator dell'Illinois. New Hampshire e New Mexico, due Stati decisi nelle ultime 2 elezioni da poche migliaia di voti, rimangono favorevoli ad Obama nelle nuove indagini di Rasmussen, che rileva inoltre un incoraggiante +6 in Pennsylvania, Stato che Obama non potrà permettersi di perdere come November.


Critical Insights rileva una situazione non competitiva in Maine, dove Obama vola con 20 punti di vantaggio, mentre Research 2000 si dedica a Stati tradizionalmente repubblicani ma che potrebbe incubare potenziali sorprese il 4 Novembre. Il North Dakota, dove McCain guida con soli 3 punti, evidenzia ancora una volta la grossa attenzione dell'elettorato libertario del West nei confronti di Obama, che riesce a essere competitivo in Stati dove il Gop vince con più di 20 punti. Il candidato democratico va bene anche nel Profondo Sud: in Mississippi e South Carolina McCain ha vantaggi che non permettono sonni troppo tranquilli. Obama è sotto il 20% per quanto riguarda il voto bianco, ma non è lontano da questa soglia. Se migliorasse i suoi valori tra gli indipendenti bianchi, la probabile mobilitazione record degli afro-americani potrebbe sconvolgere il Solid South repubblicano.

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