Il primo viaggio europeo del presidente Obama si è concluso in modo positivo. Una settimana nata con qualche nube all’orizzonte si è risolta nel consueto trionfo dell’apparenza di Barack Obama. I risultati devono però ancora arrivare.
Il mondo non si è diviso come nel 1933, quando il modello di Obama, Franklin Delano Roosevelt, fece naufragare la conferenza economica della Società delle Nazioni, convocata per affrontare la Grande Depressione di inizio decennio. Il nuovo presidente americano ha mostrato un nuovo atteggiamento, da primus inter pares, che potrebbe essere il nuovo ruolo degli Usa visto che l’epoca della superpotenza dominatrice del mondo volge ormai al tramonto. L’approccio compromissorio di Obama ha ottenuto qualche risultato importante, anche se gli obiettivi più importanti non sono stati raggiunti. La Cina è forse la vera vincitrice del summit londinese, poiché il suo ruolo strategico è ormai patrimonio comune. I diritti umani e la critica ad un politica estera a sostegno delle peggiori dittature sono temi ormai accantonati quando si discute con la fabbrica del mondo. I bellicosi progetti dell’asse renano sono stati smorzati, e sono arrivati più soldi per la ripresa globale. Prosegue quimercoledì 8 aprile 2009
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