Enrico Letta potrebbe uscire dal PD, e in un'intervista al Corriere tratteggia un quadro idilliaco delle potenzialità centriste. Dimenticandosi il comportamento elettorale del nostro Paese.
Nel 1994 16 milioni e mezzo di italiani votarono l'attuale maggioranza di governo, che un anno fa ha preso 500 mila di voti in più, con la milionata scarsa concessa alla Destra. Nello stesso anno i progressisti presero 13 milioni di voti, mentre nel 2008 i riformisti hanno quasi raggiunto i 14, con poco meno di 2 milioni di voti lasciati alla propria sinistra e con parecchi elettori dell'Unione rimasti a casa.
15 anni fa chi si schierò al centro prese il 15% dei voti, con il consenso di 6 milioni di elettori. Ad aprile 2008 solo 2 milioni di italiani hanno optato per la svolta centrista, particolarmente concentrati al Sud. La strategia di Casini, e pare di capire ora anche di Letta, contrasta con la dinamica dell'elettorato italiano. I moderati e i progressisti si coagulano con la proposta politica, non col risiko di Caltagirone. In ogni caso, auguri a Enrico Letta.
venerdì 10 aprile 2009
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