Benchè alcuni istituti demoscopici abbiano smesso di effettuare rilevazioni sul nome di Hillary Clinton, Survey Usa e Quinnipiac University hanno pubblicato interessanti sondaggi su alcuni Stati che saranno decisivi per l’assegnazione della Casa Bianca, comparando in alcuni casi i risultati- assai diversi- ottenuti dai due sfidanti democratici ancora in corsa contro John McCain.
SuSa assegna la California, il più grande Stato che assegna ben 55 EV, ad Obama, che batte McCain di 8 punti percentuali, 49 a 41, con un decimo del campione indeciso. Nel 2004 John Kerry vinse distanziando Bush di 10 punti. Valori apparentemente simili, perché il sondaggio rileva alcuni mutamenti elettorali. Obama distacca nettamente McCain tra gli uomini, mentre il suo vantaggio è minimo tra le donne. Nel 2004 l’exit poll disegnava l’esatto opposto. Cambia anche la disposizione geografica del consenso: Obama stravince nella Bay Area, la zona di San Francisco e della Sylicon Valley, mentre si riduce il vantaggio democratico nell’area di LA, che da sola generò nel 2004 il distacco di un milione di voti che separava Bush dal vincitore Kerry. Il motivo principale è il vantaggio risicato di John McCain tra l’elettorato ispanico, 48 a 42, un ribaltamento rispetto alle posizioni del 2004, quando i latinos scelsero al 63% contro il 32% per il candidato democratico. Un dato in netta controtendenza anche col voto ispanico registrato nelle midterm ’06, che andò ai Dems in percentuali superiori al 70%.
Il calo di Obama nel voto latinos è confermato anche dal sondaggio di SUSA effettuato per il New Mexico, che vede il quasi candidato democratico appaiato a John McCain a quota 44. Il dato che più colpisce è la perfetta sovrapponibilità del voto ispanico tra le elezioni del 2004 e il sondaggio di Susa, che vede McCain a simili valori di consenso rispetto a Bush. Un dato che si scontra con il crollo repubblicano del 2006, quando nel New Mexico i Democratici trovarono un consenso pari all’80% dei cittadini di origine messicana o ispanica. Valori forse esagerati dalle dinamiche locali della corsa senatoriale in questo Stato. Nel West il consenso dei latinos verso i candidati democratici si attestavano a quota 72%. Le indagini di SuSa dimostrano un netto arretramento di Obama tra l’elettorato ispanico, un dato che conferma il voto delle primarie, quando il senatore dell’Illinois è stato costantemente battuto da Hillary in questo segmento etnico con un rapporto di 7 a 3. Altri due Stati sondati da Survey Usa, North Carolina e Missouri mostrano ulteriori sorprese, soprattutto perché l’istituto demoscopico ha effettuato un’indagine anche sul confronto, ormai (quasi)solo virtuale, tra John McCain e Hillary Clinton.
La sorpresa maggiore arriva dalla North Carolina, Stato che Kerry perse di circa 12 punti: Obama ha un distacco di 8 punti da John McCain, mentre la Clinton supera di 6 punti il senatore dell’Arizona. Un ribaltamento quasi clamoroso dell’esito delle primarie di un paio di settimane fa, dato che la netta vittoria di Obama nella North Carolina ha reso impossibile la rimonta della senatrice di NY. In NC il diverso andamento del confronto elettorale dipende dal voto femminile: le donne scelgono alla pari tra i due candidati nel caso siano uomini, ma con Hillary sulla scheda elettorale avverrebbe un plebiscito rosa: McCain è staccato di quasi 20 punti dalla senatrice di NY, che così recupera il netto svantaggio nel voto maschile. Nel 2004 Bush vinse in entrambi i generi, ma le donne rappresentavano il 60% del voto. Nel sondaggio di SUSA si nota inoltre come gli afro-americani, che hanno votato 9 a 1 Obama alle primarie, non avrebbero eccessivi problemi a sostenere Hillary, dato che la moglie di Bill arriva al 74% del voto nero, mentre il senatore dell’Illinois si trova all’89%.
Anche nel Missouri, il bellwether della politica americana, la sconfitta democratica con Obama si tramuterebbe in successo con la Clinton sulla scheda elettorale. Vittoria e sconfitta nel margine di errore statistico, perché McCain contro il senatore dell’illinois si trova al 48% contro il 45%, mentre scende al 46% contro Hillary, che vince di due punti. Anche nel Missouri la vittoria della Clinton sarebbe determinata dal voto femminile, dato che il vantaggio di 4 punti percentuali di Obama diventa un margine di 19 con Hillary. Nelle presidenziali del 2004 Kerry perse il voto femminile di 9 punti nel Missouri, determinando così la sconfitta di 53 a 46 nello Stato che ormai da un secolo sceglie il candidato che poi diventa il presidente. Nelle senatoriali del 2006, elezioni decisive al fine della maggioranza in Senato, la candidata McCaskill vinse proprio grazie al voto delle donne del Missouri. Rispetto al 2004 Obama e la Clinton migliorano il proprio risultato nelle aree rurali e urbane dello Stato, coerentemente all’avanzamento della McCaskill, mentre il voto afro-americano in Missouri è simmetrico a quello della North Carolina.
giovedì 22 maggio 2008
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