Le indagini di SuSa su Missouri, California, North Carolina e New Mexico mostrano un dato coerente con il voto delle primarie. La debolezza di Obama tra ispanici e donne viene confermata, un limite che diventa decisivo in due Stati come NC e MO, vinti nel 2004 da Bush ma che potrebbero essere appannaggio di Hillary. L’inquietudine diventa alta - si parla comunque di sondaggi a 5 mesi dal voto, quindi solo indicativi – alla lettura delle indagini demoscopiche condotte da Quinnipiac University.
L’istituto ha sondato l’elettorato dei tre Stati che con ogni probabilità saranno decisivi per il raggiungimento di quota 270 EV, il lascia passare per la Casa Bianca, ovvero Florida, Pennsylvania e Ohio. Se la Pennsylvania, grazie all’integrazione dell’area di Philadelphia nell’agglomerato metropolitano di New York, è sempre più democratica, Florida nel 2000 e Ohio nel 2004 hanno assegnato la vittoria a Bush. Come ricorda il memo di Quinnipiac, nessun candidato ha vinto la Casa Bianca dal 1960 senza vincere almeno 2 di questi Stati.
Hillary Clinton vincerebbe contro McCain questi 3 Stati con relativa facilità: 7 punti di vantaggio in Florida e Ohio, ben 13 in Pennsylvania. Obama riuscirebbe a conquistare solo lo Stato di Philadelphia e Pittsburg in modo più affannoso(46 a 40), mentre perderebbe di quattro punti da McCain sia in Florida che in Ohio.
Le chiare vittorie della Clinton sono determinate dal voto femminile e dal sostegno maggiore dell’elettorato indipendente, che comunque preferisce McCain in ogni caso – più nettamente però se il candidato democratico è Obama.
Il senatore dell’Arizona mostra una prestazione davvero notevole: gli indipendenti disapprovano l’operato del presidente Bush in modo quasi unanime (circa il 20% di questo segmento elettorale nei 3 Stati è soddisfatto dell’attuale amministrazione, un valore estremamente basso). Ciò nonostante, McCain riesce a mantenere buona parte di questi elettori nel campo del Gop, migliorando nettamente anche la prestazione di Bush nel 2004. Allora la maggiore identificazione dei cittadini col partito repubblicano in Florida e Ohio aveva permesso la vittoria repubblicana, situazione che però nel 2008 difficilmente si ripeterà. La forza di McCain è confermata anche dal voto dei bianchi con diploma di laurea, che scelgono quasi in ogni caso il senatore dell’Arizona. Solo Obama in Pennsylvania riesce a batterlo di un punto percentuale, mentre la Clinton perderebbe con il medesimo margine.
Analizzando i dati dei sondaggi di Quinnipiac, si nota come le vittorie della Clinton in Ohio sarebbero determinate dai suoi ottimi risultati nel segmento elettorale dei lavoratori bianchi a bassa qualifica, e dal sostegno dei cattolici, categorie nelle quali Hillary prevale sia in Pennsylvania ma soprattutto in Ohio, dove avrebbe un vantaggio in gruppi sociali vinti da Bush nel 2004.
Il sondaggio di Quinnipiac, sul quale ulteriori approfondimenti seguiranno, mostra un dato inequivocabile: il carattere elitario e troppo liberal della candidatura di Obama rischia di alienare una parte di elettorato profondamente delusa da Bush ma non disponibile a votare per i sogni della sinistra americana. I cittadini che, come chiosò Obama un paio di mesi fa, si aggrappano alla religione e alle armi per superare le loro frustrazioni sono altamente preoccupati dall’attuale situazione economica e insoddisfatti delle risposte dell’attuale amministrazione repubblicana. Questi elettori sono però molto più propensi a prendere in considerazione la candidatura della Clinton rispetto a quella di Obama.
Il dato emerso dalle primarie di Ohio e Pennsylvania(e anche Florida, perché un milione e mezzo di votanti è un buon campione) viene così confermato: nelle due primarie svoltesi nei due Swing State più importanti le vittorie della Clinton erano la risposta alla domanda su quale candidato meglio potesse recuperare il voto dei delusi dell’amministrazione Bush. La matematica dei caucus smentisce questa risposta, e ciò può mettere in dubbio la conquista della Casa Bianca per i Democratici.
giovedì 22 maggio 2008
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