Tom Jensen e Sean Trende stimano che con un comportamento elettorale simile a quello delle governatoriali del 2009, e con una simile dinamica di partecipazione, il seggio senatoriale di Ted Kennedy potrebbe essere strappato dal Gop. La democratica Coakley sarebbe favorita, ma il suo margine di vantaggio molto esiguo, due/tre punti percentuali. Rasmussen Reports pubblica oggi il primo sondaggio sulla corsa, e rileva un 50-41 a favore della Coakley. Secondo RasRep gli indipendenti preferiscono il candidato repubblicano 65 a 21, un dato che rende la corsa ancora incerta.
Secondo Josh Marshall una vittoria di Brown metterebbe a rischio la riforma sanitaria appena approvata dal Senato, dato che ai democratici mancherebbe un voto per la quota 60. In questo caso, però, basterebbe che la House approvasse il medesimo articolato del Senato e il problema non si porrebbe, almeno dal punto di vista tecnico-legislativo.
martedì 5 gennaio 2010
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3 commenti:
No dai, io non ci credo. Comunque una vittoria risicata della Coakley (per risicata si intende 8-10 punti, siamo in MA gente) sarebbe veramente una pessima notizia per i Democratici.
E' sicuramente improbabile, però mai dire mai in elezioni a così bassa partecipazione. Il PVI del MA è D+12, cioè vota in media 12 punti più democratico della Nazione. E' improbo recuperare un simile distacco, però se il gap di entusiasmo tra democratici/liberal e conservatori/repubblicani è così vasto come da sondaggi di Ras e Daily Kos, non mi aspetterei molti punti di margine per la Oakley.
Ah per PVI intendo il (Cook) Partisan Voting Index, un indice calcolato facendo la media delle due ultime presidenziali, a livello statale, o di distretto congressuale, e il risultato a livello nazionale.
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