sabato 13 giugno 2009

Il sondaggio fuffa della destra cattolica

Il Centro Studi sulle Nuove Religioni ha realizzato un'indagine sul comportamento degli elettori cattolici praticanti che hanno votato PDL alle politiche 2008. Il sondaggio indica in Fini e nelle sue dichiarazioni laiciste il responsabile principale della disaffezione del voto cattolico alle europee 2009. Le perdite stimate in questo segmento valgono il 25% del campione. Il 75% degli intervistati ha infatti dichiarato di aver confermato il voto. Dato buono, in realtà, se paragonato al tasso medio di conferma del voto per i partiti maggiori, che le ricerche Itanes rilevano tra il 70 e 80%. Esistono però due elementi che vanno sottolineati. Il campione, molto piccolo, di 500 casi ha un margine di errore superiore al classico +-3%, e inoltre non considera gli eventuali flussi in entrata di elettori cattolici praticanti che nel 2008 avevano votato altre formazioni politiche. Secondo i dati Itanes il 57% dei cattolici che frequentano regolarmente funzioni religiose avevano scelto altri partiti nel 2008.
Ma c'è un altro aspetto ancora più incredibile. Se il 24% degli intervistati accusa Fini, il 22% indica l'insoddisfazione nei confronti dell'operato governativo, il 20% la disaffezione verso le istituzioni europee, il 12,5% le vicende personali di Berlusconi e il 10% le vicende locali del partito come causa di mancata conferma di voto al PDL. Di conseguenza, solo un quarto del campione ritiene Fini il maggior responsabile, contro più del 30, o 40% visto il ruolo di leader del PDL ricoperto da Berlusconi, che incolpa la figura del presidente del consiglio. Il margine di errore statistico è, bisogna sottolinearlo, molto elevato, quasi da exit poll.

Nella sintesi presente sul sito l'immagine di Fini troneggia come monito accusatore, mentre in realtà l'analisi del sondaggio mostra un notevole grado di inaffidabilità demoscopica, e dati che contraddicono la stessa sintesi riporta sul sito e ripresa qui. Il classico sondaggio fuffa all'italiana, buono per le veline dei giornali amici. Il direttore del Censur è membro di Alleanza Cattolica, una formazione appartanente alla destra religiosa più conservatrice, ed è uscito dall'UDC dopo la rottura con Berlusconi. Insomma, valore scientifico nullo che si spiega con i promotori dell'indagine. Uno dei numerosi casi che spiega lo stato disastroso della demoscopia italiana.

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