domenica 20 dicembre 2009

La nuova diplomazia ambientale

Il vertice di Copenaghen è stato per molti aspetti deludente, ma si è verificato un mutamento profondo. E' stato probabilmente l'ultimo meeting dove è stato preponderante, ma al solito infruttuoso, il ruolo dell' UNFCCC, la Convenzione Quadro dell'ONU. L'accordo di Copenaghen, incompleto e criticabile, ha finalmente coinvolto i soggetti che inquinano il pianeta. UE e un'altra dozzina di Stati sono responsabili dell'85% delle emissioni clima alteranti, e finalmente si è trovata un'intesa per contrastare insieme questo fenomeno, superando l'antiquata e ormai improponibile divisione tra Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo che aveva bloccato il Trattato di Kyoto. Sicuramente ci vorrebbe di più, ma se si pensa che solo fino all'anno scorso Stati Uniti e Cina, i maggiori Paesi inquinanti, erano fermamente contrari a qualsiasi impegno di riduzione delle emissioni serra, fino a negare l'esistenza del global warming, il passo in avanti è indubbio.

Nessun commento: