La repressione in Iran mostra il volto duro del regime degli ayatollah, compromettendo sostanzialmente la linea del dialogo impostata dall’Amministrazione. La Camera intanto approva la prima legge per affrontare il cambiamento climatico. La vera vincitrice è però la Speaker Nancy Pelosi
Dopo lo shock globale delle morti seguite alle proteste, Obama è intervenuto per condannare duramente la repressione delle manifestazioni pro Mousavi. Khamenei e Ahmadinejad hanno risposto al presidente americano accusandolo di interferenze, e paragonandolo al suo predecessore Bush. Il dialogo con l’attore più importante della regione medio orientale sembra ormai essersi interrotto, dopo la violenta chiusura mostrata da chi governa attualmente l’Iran. Mousavi è attualmente isolato nell’apparato militare, sotto il controllo della Guida Suprema, ma grazie all’appoggio di Khatami e del presidente dell’Assemblea degli esperti, Rafsanjani e il movimento popolare a suo favore la situazione in Iran è mutata. Uno scenario ricco di potenzialità ma anche di numerosi rischi che la cautela preventiva di Obama non intende affrontare per il momento. Prosegue qui.
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