venerdì 31 luglio 2009

Governare stanca

Gallup rileva Obama al minimo, 52%, con una prima previsione di midterm competitive. Governare stanca, specie in recessione.

Nostalgia del Futuro alla Schiranna

Questa sera Pippo Civati, intervistato da Stefania Radman, è alla Festa democratica di Varese, alla Schiranna, per presentare il suo bel libro Nostalgia del Futuro. Un appuntamento da non mancare.

giovedì 30 luglio 2009

Tesseramento

Pippo ha ragione sul dato degli iscritti, anche se voglio rimarcare come il dato del tesseramento sia buono, paragonadolo alla media europea. L'esplosione nel Sud, dove 4 regioni guidano la classidfica per rapporto iscritti/voti dimostra però che qualcosa di profondo non funziona.

Il mio segretario

Il nuovo sito di Maurizio Martina, candidato alla segreteria del Pd lombardo. Una persona molto valida, capace, che sosterrò con grande convinzione. Seguitelo sul suo nuovo sito.

Yglesias e i Nirvana contro David Brooks

Yglesias distrugge l'editoriale di David Brooks sulla sterilizzazione umana. A compendio la canzone più politica dei Nirvana, Breed, scritta contro la politica anti aborto delle Amministrazioni repubblicane degli anni '80

Il tesseramento del PD regione per regione

Grazie a Ottopassi è possibile fare alcune valutazioni sul tesseramento del Partito Democratico. Emerge il peso eccessivo delle regioni meridionali, e la debolezza delle Regioni Rosse, Emilia Romagna a parte. Il Nord rimane fanalino di coda, ulteriore conferma di quanto la politica italiana debba essere interpretata anche, se non sopratutto, in una logica territoriale. L'articolo 6 comma I sulla composizione della Convenzione e sopratutto l'articolo 10 sulla composizione dell'Assemblea nazionale ponderano il numero degli iscritti con i voti, e poi con la popolazione. Il tesseramento deve essere svolto per radicare il partito, come sottolinea oggi Polito citando la neo campionessa mondiale, e iscritta del Pd, Alessia Filippi, non come regola fondamentale per distribuire il potere.


Regioni per numero assoluto di iscritti al P.D.

  1. Emilia Romagna 140.179
  2. Campania 119.469
  3. Lazio 90.000
  4. Toscana 73.584
  5. Sicilia 60.747
  6. Calabria 58.424
  7. Puglia 49.752
  8. Lombardia 47.693
  9. Veneto 27.000
  10. Sardegna 26.271
  11. Umbria 23.409
  12. Piemonte 21.000
  13. Marche 20.000
  14. Basilicata 17.603
  15. Abruzzo 16.914
  16. Liguria 15.851
  17. Friuli 9.219

Regioni per rapporto iscritti/voti

  1. Calabria 16,9%
  2. Basilicata 13,4%
  3. Campania 12,3%
  4. Emilia Romagna 10,9%
  5. Umbria 9,3%
  6. Sicilia 8,5%
  7. Sardegna 7,4%
  8. Lazio 7,0%
  9. Puglia 6,7%
  10. Toscana 6,6%
  11. Abruzzo 6,1%
  12. Marche 4,9%
  13. Liguria 4,2%
  14. Friuli 3,8%
  15. Veneto 3,3%
  16. Lombardia 2,8%
  17. Piemonte 2,4%

Rapporto iscritti al P.D. voti alle elezioni europee 2009

  1. Calabria 26,4%
  2. Basilicata 19,3%
  3. Campania 18,4%,
  4. Sicilia 14,6%
  5. Emilia Romagna 14,3%
  6. Umbria 13,5%
  7. Sardegna 13,4%
  8. Abruzzo 11,7%
  9. Lazio 11,5%
  10. Puglia 11,1%
  11. Toscana 9,1%
  12. Marche 7,5%
  13. Liguria 6,3%
  14. Friuli 5,5%
  15. Veneto 4,9%
  16. Lombardia 4,2%
  17. Piemonte 3,5%
Italia 10,2%

Rapporto iscritti al P.D. voti alle elezioni politiche 2008

- Calabria. 346.436 voti al PD alla Camera nel 2008, 58.424 iscritti. Rapporto iscritti/voti 16,9%.

- Basilicata. 131.434 voti al PD, 17.603 iscritti. Rapporto iscritti/voti 13,4%

- Campania 974.252 voti al PD, 119.469 iscritti. Rapporto iscritti/voti 12,3%

- Emilia Romagna 1.282.534 voti al PD, 140.179 iscritti. Rapporto iscritti/voti 10,9%

- Umbria 250.690 voti al PD, 23.409 iscritti. Rapporto iscritti/voti 9,3%

- Sicilia 718.494 voti al PD, 60.747 iscritti. Rapporto iscritti/voti 8,5%

- Sardegna 354.212 voti al PD, 26.271 iscritti. Rapporto iscritti/voti 7,4%

- Lazio 1.276.928 voti al PD, 90.000 iscritti. Rapporto iscritti/voti 7,0%

- Puglia 738.861 voti al PD, 49.752 iscritti. Rapporto iscritti/voti 6,7%

- Toscana 1.110.402 voti al PD, 73.584 iscritti. Rapporto iscritti voti 6,6%

- Marche 405.050 voti al PD, 20.000 iscritti. Rapporto iscritti/ voti 4,9%

- Liguria 375.807 voti al PD, 15.851 iscritti. Rapporto iscritti/voti 4,2%

- Friuli 239.346 voti al PD, 9.219 iscritti. Rapporto iscritti/voti 3,8%

- Veneto 812.506 voti al PD, 27.000 iscritti. Rapporto iscritti/voti 3,3%

- Lombardia 1.726.958 voti al PD, 47.693 iscritti. Rapporto iscritti voti 2,8%

- Piemonte 885.549 voti al PD, 21.000 iscritti. Rapporto iscritti/voti 2,4%


Italia, voti al P.D. 12.092.969, iscritti 820.609. Rapporto iscritti/voti 6,7%.

mercoledì 29 luglio 2009

Obama e il Senato visti dal New Yorker

Un'intervista molto interessante a Ryan Lizza, il corrispondente da Washington del New Yorker, sui primi mesi dell'Amministrazione Obama. Sempre sul settimanale della Grande Mela si trova uno strepitoso pezzo di Hendrik Hertzberger sul (mal)funzionamento della democrazia rappresentantiva statunitense. Imprescindibile, come al solito.

PD primo partito in Italia e in Europa

Il tesseramento del PD si è chiuso a quota 820.607. Una cifra nettamente superiore al più grande partito socialdemocratico d'Europa, la Spd, che contava 522 mila iscritti a fine 2008. Sommando CDU e CSU, due partiti in realtà più distinti di quanto la loro alleanza alle elezioni federali faccia comprendere, si ottengono meno di 700 mila tesserati, e la Germania ha circa 20 milioni di abitanti in più rispetto all'Italia. Gli iscritti del PD rappresentano un successo notevole, considerando che nessun Paese europeo di simili dimensioni ha un partito così radicato. In Francia i socialisti hanno 232 mila iscritti, contro i 256 mila dell'Ump di Sarkozy. In Gran Bretagna il Labour ha meno di 200 mila militanti, i Conservatori invece ne hanno circa 300 mila. Nella storia recente dei partiti politici italiani, solo il PDS nel 1991 e la Dc nel 1992 avevano avuto più iscritti del Partito Democratico nel 2009. Già nel 1992 il Partito Democratico della Sinistra scese a 769 mila, mentre la DC nel 1993 contava 813 mila iscritti. A luglio del 1994, quando ci fu il primo congresso del Partito Popolare italiano, i tesserati del PPI erano arrivati a 233 mila, per poi risalire con la confluenza nella Margherita a circa 400 mila. Il PDS, così come i DS, non superarono mai quota 700 mila dal 1993 in poi, e dal 2000 in poi solo nel 2006 furono superati i 600 mila iscritti.

martedì 28 luglio 2009

L'approvazione di Obama negli Stati

Survey Usa ha realizzato 13 indagini sull'approvazione del presidente in Alabama, California, Oregon, Iowa, Kentucky, Kansas, Minnesota, Missouri, New Mexico, New York, Virginia, Washington e Wisconsin. I valori più bassi si riscontrano in Kentucky e Kansas, mentre il consenso maggiore arriva da California e New York. Male l'Upper Midwest, con Minnesota e Wisconsin che appoggiano l'operato del presidente con una maggioranza risicata, 51 e 50 rispettivamente. Tiepido il consenso di Oregon e Washington, mentre stupisce la relativa forza in Missouri, un solido 55% per un Stato perso a novembre 2008. Il risultato peggiore arriva dalla Virginia, dove Obama ottiene solo il 44% di approvazione, contro il 42 dell'ultra conservatore Alabama. Stupisce il basso consenso di Obama tra gli afro-americani, solo il 70% mentre nelle indagini degli altri istituti si trova abitualmente al 90%. In Virginia Obama ottiene solo il 48% nella zona settentrionale, sottocampionata, mentre a novembre aveva ottenuto quasi i 2/3 dei voti. Inoltre il sondaggio di SurveyUsa sovracampiona la zona della Shenandoah Valley, l'area più conservatrice dello Stato, che a novembre rappresentava il 17% del campione e ora ben il 26%. Questo apparente errore potrebbe spiegare il flop tra gli indipendenti, e la relativa sottorappresentazione dell'elettorato democratico.

Baucus malus

La commissione Finanze del Senato ha licenziato, senza sorprese, un testo molto deludente sulla riforma sanitaria. Manca il fondo pubblico, è scomparso pure l'obbligo per il datore di lavoro di assicurare il dipendente. Yglesias nota come i 6 senatori che hanno contribuito al testo rappresentino meno del 3% della popolazione statunitense. Non è una sorpresa, ma non è buon segnale.

La base inquieta di Obama

Gallup rileva il valore più basso di Obama, il 54% di approvazione per il suo lavoro. Nella consueta pubblicazione dei valori per gruppi demografici, si nota per la prima volta una contrazione del sostegno della base elettorale del presidente statunitense. Obama perde 7 punti tra gli ispanici, 5 tra i giovani e tra i democratici moderati, 6 nella fascia d'età che va dai 30 ai 49, 8 punti nella roccaforte democratica, l'Est. Crollo tra i repubblicani moderati, mentre c'è un lievo recupero tra gli indipendenti e nella fascia di reddito più povera. La luna di miele inzia a finire, e l'inquietudine colpisce anche la base democratica, al momento molto più larga rispetto al biennio '92/'94, tanto evocato in questi giorni di dibattito sulla riforma sanitaria.

Obama e la Cina

2 giorni di incontri tra i vertici cinesi e quelli statunitensi.

"Let’s be honest,” ha detto Obama , “some in China think that America will try to contain China’s ambitions; some in America that think there is something to fear in a rising China. I take a different view"

lunedì 27 luglio 2009

Il mercato non è la risposta per la sanità

Uno strepitoso Paul Krugman spiega perché la legge della domanda e dell'offerta non potrà mai essere, da sola, la risposta per tutelare la salute delle persone.

Sondaggi primarie PD

Simulation Intelligence ha svolto una ricerca sulle primarie del PD. Gli italiani intenzionati a votare sono l'11%, con una quota di incerti pari al 40%, mentre il 49% non vi parteciperà. La partecipazione potrebbe dunque superare i 3 milioni e mezzo del 2007. Bersani guida con il 52% dei consensi, Franceschini è al 38% mentre Marino chiude al 10. Meno della metà delle persone che hanno dichiarato l'intenzione di andare a votare ha però espresso una preferenza, ed è perlomeno curioso che molti pensino che Prodi, Veltroni, D'Alema, Fassino o Rutelli siano in corsa per la guida del PD.

domenica 26 luglio 2009

Gli americani a favore del fondo sanitario pubblico

Mark Mellman rimarca come ogni sondaggio abbia mostrato l'opinione pubblica americana a favore del fondo assicurativo pubblico. L'unica indagine a dare un risultato opposto era di Rasmussen, e si basava su una domanda falsa.

venerdì 24 luglio 2009

Il portaborse Dc diventato Grillino

La conferenza stampa del ministro Gelmini è stata interrotta per l'irruzione del senatore Stefano Pedica, esponente dell'Idv, che ha protestato contro il mancato scioglimento del consiglio comunale di Fondi, sospettato di infiltrazioni mafiose. Un'azione in linea con la linea grillesca/travaglista dell'Idv. Curioso il cursus honorum del senatore neo grillino. Pedica, dice Wikipedia, è stato il portaborse di Francesco D'Onofrio nella Dc, e con lui ha fondato il primo partito di Casini, il CCD. Nel 1998 passa all'UDR, il partito fondato da Cossiga con i fuorisciti centristi dell'allora Polo delle Libertà e qualche scheggia dell'Ulivo. Allo scioglimento dell'UDR, scissosi in CDU e Udeur, Pedica ha fondato il movimento Cristiano Democratici Europei, che nel 2004 entra nel Patto Segni/Scognamiglio. Dopo essersi avvicinato alla Dc di Rotondi, riesce a ritornare in Parlamento con l'IDV nel 2006 dopo una circumnavigazione degna di Magellano.

Pedica, una vita per la difesa della democrazia.

giovedì 23 luglio 2009

Niente voto

Brutto colpo per Obama. Il leader della maggioranza al Senato, Harry Reid, ha annunciato che non ci sarà nessun voto sulla riforma sanitaria prima della pausa estiva.

I numeri di Obama nel mondo

Pew Global ha condotto una ricerca in 24 Paesi sulla diversa percezione degli Stati Uniti di Obama rispetto all'anno scorso quando la prima potenza mondiale era guidata da Bush. Le opinioni favorevoli sono aumentati, così come la sensazione che Obama farà le scelte giuste negli affari globali. Una fiducia particolarmente concentrata in Europa. La maggioranza dei cittadini dei vari Paesi non approva comunque l'aumento delle truppe in Afghanistan, appoggiata solo in India e Kenya. Bin Laden aveva opinioni più positive rispetto a Bush in 7 Paesi musulmani su 8, mentre ora Obama è superato dal capo di Al Qaeda solo in Pakistan e nei Territori Palestinesi. 22 a 52 tra Gaza e Gerusalemme, mentre nel Pakistan il 13% dei cittadini ha fiducia in Obama, il 18% in Osama.

I numeri di Obama, ancora più che positivi

PPP ha rilevato un calo del tasso di approvazione del presidente di circa 5 punti tra maggio e luglio. Dal 55% di 2 mesi fa Obama è sceso al 50%. Un calo essenzialmente concentrato nei repubblicani e negli indipendenti di orientamento moderato, mentre nella base democratica il lavoro di Obama è stato percepito come ampiamente soddisfacente.

Group

Obama Approval in May

Obama Approval in July

Change

Moderate Republicans

38

19

-19

Moderate Independents

63

55

-8

Conservative Republicans

12

6

-6

Moderate Democrats

85

82

-3

Conservative Independents

30

28

-2

Liberal

Democrats

89

91

+2

Conservative Democrats

67

72

+5



Group

Obama Approval in May

Obama Approval in July

Change

Moderate Republicans

49

42

-7

Pure

Independents

55

47

-8

Conservative Republicans

19

14

-5

Moderate Democrats

89

88

-1

Liberal

Democrats

95

94

-1

Conservative Democrats

84

82

-2

Gallup rileva anch’essa un calo nell’ordine di 5 punti, dal 64,25 di maggio al 59 delle prime tre settimane di luglio. I 9 punti in più nel tasso di approvazione si spiegano col diverso campione utilizzato. Mentre PPP interroga gli elettori registrati che hanno votato a novembre 2008, quindi simile ai likely voters utilizzati da Rasmussen, Gallup ha un campione di adulti generici. Le categorie cambiano, ma si nota una simile contrazione di otto punti tra gli indipendenti puri di Gallup e quelli moderati di PPP. La base democratica tiene anche per Gallup, mentre la causa principale della relativa caduta di consenso di Obama è la disapprovazione dell’elettorato repubblicano. Rispetto al famoso sondaggio del Washington Post sulla riforma sanitaria, si denota una dinamica esattamente opposto. La maggiore delusione sull’operato di Obama proveniva in quel caso dai liberal e dai giovani, probabilmente delusi dalla timida azione del presidente su un tema così decisivo. Benché il calo di consenso tra gli indipendenti moderati ponga nel lungo periodo un problema politico, e potrebbe essere determinato nel breve dalle brutte notizie sul fronte economico, la base sociale Obamiana sembra tenere in maniera consistente, e spinge verso un operato più progressista. Un dato confermato dalla solida maggioranza demoscopica, 54 a 43, a favore dell'istituziuone di un fondo assicurativo pubblico, e il +21 nella fiducia ottenuto da Obama rispetto ai repubblicani.