mercoledì 6 maggio 2009

Arriva la Corte di Obama

La Corte Suprema torna al centro dell’attenzione dopo le dimissioni del giudice David Souter. Con la nomina del sostituto Obama potrà fermare in modo definitivo la svolta conservatrice del più importante tribunale americano. I liberal non aspettano altro, ma i conservatori sono già pronti alla battaglia.

Dopo 19 anni di attività nella Corte Suprema, l’Associate Justice David Souter ha detto basta. Il giudice, scelto da Bush padre nel 1990, si ritirerà a giugno dal più importante organismo del potere giudiziario, oppure al più tardi quando il suo successore sarà votato dal Senato. Souter, rivelano i cronisti che seguono la Corte, odiava Washington Dc e si augurava da tempo di ritirarsi tra i boschi e le montagne della sua amata fattoria in New Hamsphire. Classico esempio dei repubblicani liberal del Nord Est, ormai estinti, Souter era odiato dalla base del Gop per aver parteggiato con i giudici moderati e progressisti pur essendo stato indicato da un presidente repubblicano. Il giudice del New Hampshire si era opposto alla svolta conservatrice impressa dal Chief Justice nominato da Reagan, William Rehnquist, e accelerata negli ultimi anni dalle scelte giudiziarie di George W Bush, che hanno spostato verso destra l’equilibrio politico della Corte Suprema. Secondo il libro“The Nine: Inside the secret world of the Supreme Court”, Souter avrebbe voluto dimettersi già dopo la sconfitta subita nel caso Bush vs. Gore, quando la maggioranza dei giudici si ricordò di essere stata nominata dai repubblicani e fermò il recount in Florida stabilito dalla Corte Suprema dello Stato. La deriva giurisprudenziale impressa dal blocco conservatore, ora formato da Roberts, Scalia, Thomas e Alito, ha però costretto il recalcitrante Souter a rimanere nell’odiata Dc, per non dare a W Bush l’ultimo voto necessario a rendere permanente la maggioranza tanto agognata dalla base repubblicana. La netta vittoria di Obama e il Senato in mano ai democratici hanno tranquillizzato Souter, il primo dei giudici pronti ora a lasciare il fortino della Corte dopo aver resistito per un decennio dall’assalto dei conservatori.

SUPREMA IMPORTANZA - La Corte Suprema è il massimo organismo giudiziario statunitense, posta al vertice dei tribunali federali e statali. Il potere di revisione degli atti legislativi del Congresso e delle Assemblee statali rendono la Corte l’ultimo arbitro di ogni decisione politica, e il sistema di common law vigente rende ancora più importante la giurisprudenza decisa dai 9 uomini in nero. Da Marbury v. Madison in poi l’influenza della Corte sulla politica nazionale è stata enorme. Nel caso Dred Scott il massimo tribunale americano sancì la legittimità della schiavitù, acuendo così il conflitto tra Nord e Sud che sfociò nella Guerra Civile. 40 anni dopo la segregazione razziale, unico modo per pacificare i territori secessionisti, fu resa costituzionalmente lecita grazie a Plessy v. Ferguson, sentenza superata solo 60 anni dopo con Brown v. Education of Topeka. L’incostituzionalità delle scuole per soli bianchi sancita in Brownaccese la scintilla del movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King, e provocò il più grande riallineamento politico del Novecento, con la fine dell’egemonia dei democratici nel Sud degli Stati Uniti e il conseguente predominio repubblicano sulla scena nazionale. Grazie a Roe v. Wade le donne americane possono abortire, e da più di 30 anni la difesa di questa sentenza permette ai progressisti di essere maggioritari nel voto femminile. La continua richiesta di cancellare Roe ha permesso al Gop di diventare il partito di riferimento dell’elettorato religioso, in particolar modo i cristiani evangelici, che ora sono schierati al 70% con i repubblicani. La Corte, composta da 9 giudici indicati dal presidente ma votati dal Senato, è da sempre uno dei più importanti terreni di battaglia tra i due partiti , consapevoli che senza l’appoggio del più importante tribunale americano qualsiasi agenda può essere bloccata. La rivoluzione del New Deal fu bloccata dalla difesa del libero mercato opposta daiFour Horsemen, e solo l’acquiescenza di due giudici col nuovo potere regnante a Dc evitò una crisi costituzionale nel mezzo della più grave crisi economica che aveva colpito l’America.

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