lunedì 31 agosto 2009

Caos Teutonico

CROLLO MERKEL

In Germania tre Parlamenti regionali sono stati rinnovati, a sole 4 settimane dalle elezioni federali. I sondaggi nazionali, che attualmente rilevano una maggioranza della forze borghesi, la Cdu della Merkel e i liberali ora all’opposizione ma promessi sposi della Bundeskanzlerin, sono stati smentiti dalle urne. In Sassonia, roccaforte conservatrice dell’ex DDR, il partito dell’attuale cancelliera ha tenuto, ma in Saarland e in Turingia il tonfo è stato clamoroso. Nei due Bundesländer la Cdu esprimeva la maggioranza, ma l‘arretramento di oltre 10 punti costringerà i conservatori a cercare un’alleanza per proseguire il governo. In Thüringen non è improbabile un’alleanza Spd-Verdi con l’appoggio della Die Linke, partiti che potrebbero formare una coalizione gravata però da un significativo problema. La formazione ex comunista governa alcuni Länder insieme alla Spd nell’ex Germania Est, ma sempre come junior partner. In Turingia sembra improbabile che la Spd possa concedere il primo presidente ex comunista di un Bundesland a poche settimane dal voto nazionale. La prassi impone però al partito più votato della maggioranza l’espressione del primo ministro, e questa consuetudine costituzionale è sempre stata rispettata in 60 anni di Repubblica federale. Ancora più complessa la situazione in Saarland, dove un’affluenza boom ha decretato il trionfo di Oskar Lafontaine, l’ex leader della Spd che ha fondato la Die Linke dopo la sua uscita dalla socialdemocrazia. Lafontaine, in passato presidente della Saarland, ha portato il suo partito ad un clamoroso 21%, di gran lunga il miglior risultato mai ottenuto dai post-comunisti fuori dalla fu DDR. La Spd potrebbe così governare con un’alleanza rosso-rosso-verde, ma ciò non è mai successo in nessun Bundesland dell’Ovest. Un passo clamoroso, che avrebbe un’eco fortissima sulle prossime elezioni federali, e lo psicodramma dell’Hessen, quando una parte della Spd si rifiutò di governare con la Die Linke, pone più di un’ombra su questa prima volta. La Cdu, che in Saarland governava da sola, potrebbe esprimere ancora il ministro presidente solo se riuscisse ad allearsi coi liberali e coi verdi, tentando così per la prima volta la Jamaika Koalition (dai colori della bandiera di Usain Bolt)a livello regionale. Una soluzione possibile anche in Turingia.

FEDERALI INCERTE

Le regionali aprono un infuocato mese di settembre, che vedrà la campagna elettorale per il rinnovo del Bundestag affiancarsi a complesse trattative tra i partiti per far nascere i governi regionali, trattative dove i quartier regionali berlinesi vorranno esprimere i loro diktat. Le urne hanno inoltre cancellato la maggioranza Cdu-Fdp che governava il Bundesrat, la Camera Alta non elettiva che ha il compito di approvare le leggi nazionali di interesse locale. Un trauma per la Merkel, che sperava di ottenere anche per il Parlamento federale una maggioranza giallo-nera. I liberali confermano i valori ottimi dei sondaggi e ottengono la palma di vincitori, ma i buoni risultati ottenuti vanno a scapito del blocco borghese formato con la Cdu. I socialdemocratici non escono dal coma, ma possono ancora sperare in un recupero, anche se meno clamoroso rispetto al 2002 e 2005, per fermare la corsa della Merkel, od eventualmente costringerla ad una nuova Große Koalition. Se un’alleanza con Verdi e post comunisti è da escludere per il governo federale, un buon risultato della socialdemocrazia potrebbe, forse, indurre al tradimento i liberali, che da mesi chiedono alla Cdu un’esplicita promessa, mai ottenuta, sulla futura coalizione di governo. Il sistema politico tedesco è riuscito sempre ad esprimere un’invidiabile stabilità grazie al ruolo perno dei due partiti popolari, conservatori e socialisti, nella formazione delle maggioranze parlamentari. Il rafforzamento di Verdi e Liberali e la stabilizzazione della Die Linke su elevati valori rende però sempre più difficile raggiungere il 50%+1 dei seggi del Bundestag. Tra coalizione Giamaica o coalizione semaforo, la sera del 27 settembre ci vorrà molta immaginazione per capire il nuovo governo del Paese più importante dell’Unione Europea.

2 commenti:

stezano ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
stezano ha detto...

c'è da dire che le due regioni dell'Est coinvolti nella consultazione elettorale vedevano già una Linke forte (l'aumento percentuale è di fatto minimo) e la Saarland è la regione d'origine di Lafontaine.
insomma, non è detto che il termometro reale sia quello apparso... stiamo a vedere.
stezano