mercoledì 13 agosto 2008
Ultimo pensiero
Fortunantamente le armi tacciono in Georgia. C'è da chiedersi perchè quasi nessuna voce del pacifismo italiano si sia levata contro l'imperialismo energetico di Putin. Se le guerre non sono fatte da Usa e Israele, tutto tace. La risposta a questo silenzio spiegherebbe una discreta parte dei recenti fallimenti del centrosinistra italico in generale e della sua parte più radicale in particolare. Dio voglia che il PD rimanga ancorato ad una visione riformista e maggioritaria, e non si ritorni ai tempi cupi e tristi dell'Unione, con alleanze con castristi, anti capitalisti e altri residuati di un tempo ormai sepolto dalla storia.
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2 commenti:
Caro Andrea,
l'unico auspicio è che le armi possano tacere. Per il resto, la condizione pacifica dell'Ossezia del Sud, in virtù della sua composizione etnica e della sua storia, si fonda su di un fragile equilibrio che, dopo l'uscita di scena di Shevardnadze, il nuovo governo della Georgia ha deciso di rompere. Purtroppo la spirale di guerra generata dall'offensiva militare georgiana vede come secondo attore un paese, la Russia, non governato da posizioni moderate e che, incollandosi addosso (male) i panni di difensore dei diritti umani che erano stati della NATO nel caso parallelo del Kosovo, cerca di coprire il proprio "imperialismo energetico" (come lo hai giustamente definito tu). E purtroppo gli Stati Uniti continuano a sostenere senza esitazioni la politica discutibile di questo governo georgiano perchè la sorte di quell'oleodotto agli Usa e probabilmente all'Occidente intero interessa molto.
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