martedì 16 marzo 2010

Cambiamento in Francia

Il primo turno delle regionali francesi ha confermato il netto successo delle forze di sinistra. Rispetto al 2004 si palesa però una notevole differenza. 6 anni fa destra e estrema destra valevano circa il 48% dell'elettorato, mentre ora sono scese al 37%. La sinistra è passata dal 45% del 2004 al 53,6 di domenica scorsa. In più, la formazione moderata di Bayrou, alleata nelle passate consultazioni con l'UMP di Chirac e Sarkozy, vale un (deludente) 4,5%, che però va a sommarsi alle forze di opposizione alla maggioranza presidenziale. In vista del secondo turno, ma anche del 2012, le notizie sembrano particolarmente buone per il variegato fronte progressista francese.

1 commento:

Johnny 88 ha detto...

Cambiamento... con Dany le Con e con la figlia di Jacques Delors, nonché inventrice delle 35 ore che va e viene da 20 anni :P (e aggiungiamo pure capace di perdere, da ministro del lavoro uscente il suo rossissimo seggio nel Nord-Pas de Calais, la Toscana di Francia nel 2002)
Comunque, Bayorou per me torna all'ovile. Il treno per la svolta a sinistra l'ha perso, i suoi elettori sono tutti ex UDF. I consensi che aveva preso alla parte centrista del PSF nel 2007 (quando la Royal e Sarkozy rincorrevano le rispettive estreme onde evitare un nuovo 2002, lasciando così una bella voragine al centro in cui Bayrou s'è tuffato) sono tornati alla base. Inoltre l'unica che potrebbe costruire una coalizione col Mo-Dem, ovvero Ségolène Royal, si è auto-eliminata, e se si candida nel 2012 spacca il partito in due (con rischio di ballottaggio Sarkozy-Le Pen figlia). E poi, oggettivamente, con PSF-PCF-Verdi-Trotzkisti al 53%, chi glielo fa fare di imbarcare quel rompi-balle di Bayrou? Il risultato è una scoppola per Sarkozy, e qui non ci piove, ma sappiamo che il PSF è capace di auto-goal clamorosi e che molti francesi lo ritengono adatto a governare regioni e dipartimenti, ma non lo stato. Sarkò è un buffone, ma i suoi sgangherati avversari non sono da meno.