domenica 28 febbraio 2010
Quanti seggi vincono i repubblicani?
I Repubblicani aumenteranno i loro seggi alla Camera dei Rappresentanti. La storia - in media il partito fuori dalla Casa Bianca vince 22 mandati alle prime elezioni di medio termine - e la grave crisi occupazionale danno pochissime possibilità ai Democratici. Secondo la Crystal Ball, il Gop dovrebbe vincere 27 seggi analizzando la corsa nei distretti competitivi, mentre comparando i dati demoscopici e la loro relazione con i risultati delle midterm, i Repubblicani dovrebbe guadagnare 37 mandati. La maggioranza democratica dovrebbe reggere, anche se di poco.
Inghilterra in bilico
Gli ultimi 2 sondaggi rilevano il Labour a 5 e 2 punti dai Conservatori. Le elezioni si terranno in primavera, e dopo mesi da superfavorito, l'ingresso di David Cameron al numero 10 di Downing Street è sempre più incerto.
Liberal conservatori tedeschi in difficoltà
Prosegue il brutto periodo demoscopico della maggioranza borghese che governa la Germania. La Cdu è rilevata in media al 35% circa, poco sopra il 34 delle federali, mentre la FDP arriva al 10, contro i quasi 15 punti ottenuti a fine settembre. La Spd è in lieve ripresa, mentre i Verdi sono i maggiori beneficiari della crescita demoscopica del blocco progressista. Linke al palo. A livello regionale una simile dinamica si nota anche in Nordrhein-Westfalen, il più popoloso Bundesland tedesco, che sarà l'unico ad andare al rinnovo del parlamento regionale. Una maggioranza rosso-verde è possibile, visto che negli ultimi 3 sondaggi i giallo-neri sopravanzano i progressisti di 3 punti percentuali, Linke esclusa.
Forza Marcello
Tutto il mio sostegno al mio amico Marcello Saponaro, la scelta giusta per una Lombardia più efficiente, concreta, laica, ecologica e moderna.
venerdì 26 febbraio 2010
Giovani ancora democratici
Tra gli under 30 americani si nota una flessione dei democratici, calati rispetto ai valori stellari del 2008. Si tratta in realtà di un ritorno alla normalità, su livelli già registrati prima della storica campagna di Obama. Tra i più giovani si riscontra ancora la maggior propensione al liberalism.
giovedì 25 febbraio 2010
Con Pippo, per il PD
Nella circoscrizione Monza e Brianza votate PD alle elezioni regionali. E scrivete Civati
Obamiani incerti
Il 29% dell'elettorato americano è ancora indeciso su chi votare per la Camera. In questo segmento elettorale decisivo Obama aveva prevalso 62 a 36, ma ora la sua approvazione è solo al 52%. La riforma sanitaria è condivisa solo dal 45%.
mercoledì 24 febbraio 2010
Trionfo repubblicano
Le proiezioni per la Camera dei Rappresentanti basate sui sondaggi attuali indicano un trionfo repubblicano. La maggioranza democratica non ci sarebbe più.
lunedì 22 febbraio 2010
Obama si è svegliato
Dopo aver lasciato tutto nelle mani del Congresso, Obama si è ricordato di essere il Presidente degli Stati Uniti anche quando si parla di sanità. Il piano della Casa Bianca è un compromesso che permetterebbe alla Camera di approvare il testo del Senato, visto che i punti più controversi sono rimodulati. Aperte le porte alla procedura di riconciliazione, così che alla Camera Alta servirebbero solo 50 voti. Anche l'assicurazione pubblica potrebbe tornare in vita.
mercoledì 17 febbraio 2010
Chi appoggia il Teaparty
CNN propone uno sguardo rivelatore su chi appoggia il movimento del Tea party. Circa l'11% della popolazione adulta ne è in qualche modo coinvolto in forma attiva, un elettorato prevalentemte bianco ma con una buona percentuale di ispanici. L'orientamento ideologico è nettamente conservatore, così come a livello di partito l'identificazione maggiore è con i Repubblicani, anche se un buon gruppo di indipendenti appoggia questo movimento anti tasse e anti Obama. I sostenitori dei Teaparties sono più ricchi e più istruiti della media nazionale, e si trovano in proporzione più all'Ovest e nel Midwest che al Sud, la tradizionale roccaforte repubblicana. Il dato più preoccupante per i Democratici è la particolare forza nella fascia mediana d'età, 30/50 anni, il segmento più numeroso della popolazione. Il sondaggio rileva la ritrovata sintonia dell'elettorato libertario con quello conservatore, messo in crisi dagli 8 anni di Bush.
Ripresina democratica
Al momento attuale il 34% degli elettori americani è intenzionato a votare per i Democratici, il 37% è determinato a votare no, con meno del 30% mobile. L'agenda politica liberal crea relativamente pochi problemi, perchè la maggior parte dell'opposizione arriva da chi è indisponibile a votare per il centrosinistra statunitense. Sono numeri poco positivi, ma non drammatici e che danno qualche speranza in più al mondo progressista a stelle e strisce. Obama torna sopra il 51% nelle rilevazioni settimanali di Gallup, grazie all'incremento dell'approvazione nel segmento non bianco dell'elettorato. Il contenimento della sconfitta di novembre 2010 dipenderà dalla mobilitazione delle minoranze razziali.
sabato 13 febbraio 2010
Il pomodoro batte Berlusconi
I fan del pomodoro sono più numerosi dei sostenitori di Berlusconi su Facebook. Complimenti all'Unione di Studenti di Monza che in pochi giorni ha mobilitato più di 200 mila persone.
venerdì 12 febbraio 2010
Senza Kennedy
Patrick Kennedy lascerà la Camera dopo 16 anni. Non ci sarà più un esponente della famiglia Kennedy al Congresso, sempre presente nelle istituzioni americane a partire dal dopoguerra.
La giornata del risparmio energetico
Aderisco, come ogni anno, alla bella iniziativa promossa da Caterpilla /Radio Due
giovedì 11 febbraio 2010
Obama come la Palin
Supergaffe di Obama sui super stipendi di sportivi e banchieri. Krugman ricorda come il lemon socialism, soldi pubblici ai ricchi e tagli per i meno abbienti, con il quale è attualmente identificata la politica economica dell'Amministrazione sia elettoralmente devastante. Ad un anno dall'elezione, Obama sarebbe votato solo dal 44% degli americani, mentre un candidato repubblicano generico otterrebbe il 42%.
Un pomodoro per battere Berlusconi
Su Facebook la pagina "Questo pomoodora avrà più fan di Berlusconi" ha già raccolto 60 mila iscritti in 2 giorni. Deve arrivare a 200 mila, i fan di Silvio, anche se un po' di persone sono iscritte giusto per insultare i sostenitori veri. Il pomodoro ha già superato tutti i leader del centrosinistra che hanno pagine fan su Facebook.
mercoledì 10 febbraio 2010
Pareggio, anche tra i giovani
Repubblicani e Democratici sono appaiati nelle intenzioni di voto generico per la Camera. Base elettorale compatta, ma gli indipendenti preferiscono nettamente il Gop, +16. Tra i non affiliati ci sono le speranze democratiche di contenere le inevitabili perdire : ben 22% di indecisi. Pessimo segnale per i liberal è invece la freddezza dei giovani. Dopo il clamoroso +34 ottenuto da Obama nel 2008, i democratici sono praticamente alla pari dei repubblicani tra gli under 30.
martedì 9 febbraio 2010
I problemi di Obama
L'approvazione di Obama nei principali temi politici è negativa. Obama è sotto il 50% in 7 dei 9 argomenti rilevati da Gallup. Sufficienza piena solo sull'educazione ed affari esteri, benino su terrorismo, Iraq e Afghanistan, molto male su sanità e deficit. Il 36% di approvazione sull'economia spiega più di ogni cosa il momento difficile del presidente. La base democratica regge ma non è entusiasta, i repubblicani sono in grande maggioranza all'opposizione su quasi tutti i temi, mentre gli indipendenti non approvano nessuna polica dell'Amministrazione con più del 50%, ed hanno un'opionione molto negativa sull'economia. Con la disoccupazione al 10%, niente di soprendente.
Le barzellette dei neocon italiani
I barzellettieri del web, i neocon all'amatriciana, hanno ritrovato la verve dei tempi passati. Ora è rimpianta la politica filo-europea dell'Amministrazione Bush. Si ride per non piangere.
lunedì 8 febbraio 2010
Jon Stewart vs Bill O'Reilly : l'intervista completa
L'intervista completa di Jon Stewart all' O'Reilly Factor, compresa di trascrizione.
sabato 6 febbraio 2010
Obama nei 50 Stati
Gallup pubblica la media annuale dell'approvazione di Obama nei 50 Stati. Nel 2009 il presidente ha ottenuto il 57,6%, poco meno di 5 punti in più rispetto alla percentuale ottenuta alle urne. Rispetto all'incremento medio, si nota la sofferenza di Obama in alcuni Stati, in particolari quelli dove è forte una componente libertaria. Gli Stati del West - Colorado, Arizona, New Mexico e Nevada, ma anche i costali Oregon e Washington - dove i democratici erano stati molto competitivi nel secondo mandato di Bush mostrano una certa insofferenza per l'eccesso di statalismo/mancanza di risultati dell'Amministrazione attuale. Un simile problema si registra anche in New Hampshire, il più libertario degli Stati del Nord Est. Nell'Upper Midwest Obama ottiene prestazioni abbastanza deludenti in Wisconsin e Iowa, mentre nei tre classici Swing States Obama ottiene un valore superiore alla sua media nazionale solo in Pennsylvania, comunque inferiore rispetto all'incremento ottenuto in relazione al risultato di novembre 2008. In Ohio e Florida si registra maggior delusione, mentre negli Stati persi dal presidente alle presidenziali si nota un buon andamento della sua approvazione, forse perchè le aspettative erano inferiori.
La mappa dei distretti della House
Un'eccellente analisi del National Journal sulle caratteristiche dei 435 distretti della Camera dei Rappresentanti, con una mappa interattiva imperdibile. I fattori decisivi sono il livello d'educazione e il profilo demografico. I Democratici sono quasi imbattibili nelle zone dove i bianchi hanno un elevato livello di istruzione, e dove sono presenti le minoranze razziali. I Repubblicani invece dominano dove il profilo educativo e demogratico è inverso. L'attuale impopolarità di Obama tra i bianchi a basso livello di istruzione rende molto difficile la riconferma alle prossime midterm per gli esponenti democratici di distretti vinti da McCain. Tra di essi la maggior parte appartiene alla Blue Dog Coalition, la corrente moderata/conservatrice. Se in futuro il peso dei distretti a basso livello di istruzione e prevalentemente bianchi renderà molto meno facile la vita al Gop, nel 2010 la loro influenza sarà decisiva per una possibile, anche se difficile, maggioranza repubblicana.
venerdì 5 febbraio 2010
L'immagine della crisi
Jon Stewart vs Bill O'Reilly
Dopo 5 anni Jon Stewart è tornato nella No Spin Zone di Bill O'Reilly. Un confronto imperdibile tra il più bravo showman liberal e uno dei migliori commentatori conservatori.
giovedì 4 febbraio 2010
Razza e voto
Negli Usa i bianchi sono più conservatori e repubblicani, mentre le minoranze razziali sono più progressiste e si identificano molto di più nei democratici. Gli asiatici sono i più liberal, mentre tra i neri, il gruppo etnico di gran lunga più fedele ai Dems, prevalgono i conservatori. Non sempre il posizionamento ideologico rilevato dai sondaggi è utile, se non vengono inclusi altri criteri.
mercoledì 3 febbraio 2010
Base democratica depressa
In Illinois gli elettori democratici delle primarie erano poco più dei repubblicani, circa 100 mila voti di margine. Nel 2008 invece erano più del doppio, quasi 2 milioni rispetto ai 900 mila del Gop. La base democratica è smobilitata, ovunque la si osservi, ora come ora.
Sondaggi regionali
I dati Ipsos per il Sole 24 Ore confermano la sostanziale stabilità del quadro politico italiano. Sommando le forze che compongono centrodestra, centrosinistra e le formazioni al di fuori dei due poli si ottengono valori molto simili a quelli già registrati alle politiche del 2008 e alle europee del 2009.
Da TP invece i dati rilevati sempre da Ipsos per Ballarò, praticamente identici.
PDL 38,2%
PD 29,7%
Lega Nord 10,5%
IDV-Di Pietro 6,6%
UDC 5,7%
SEL 2,7%
PRC+PDCI 2,1%
Bonino-Pannella 1,3%
PS 0,8%
Verdi 0,7%
La Destra 0,7%
Alleanza per l'Italia 0,4%
MPA 0,3%
Altri 0,3%
Da TP invece i dati rilevati sempre da Ipsos per Ballarò, praticamente identici.
PDL 38,2%
PD 29,7%
Lega Nord 10,5%
IDV-Di Pietro 6,6%
UDC 5,7%
SEL 2,7%
PRC+PDCI 2,1%
Bonino-Pannella 1,3%
PS 0,8%
Verdi 0,7%
La Destra 0,7%
Alleanza per l'Italia 0,4%
MPA 0,3%
Altri 0,3%
Primarie in Illinois
Le primarie dell'Illinois hanno confermato le aspettative della vigilia. In casa Gop Mark Kirk ha dominato la corsa alla nomination, mentre lo sfidante democratico sarà Alexi Giannoulias. Giannoulias non è stato apparentemente colpito dallo scandalo (minore) che ha coinvolto la banca della sua famiglia. Kirk non ha invece subito alcun effetto Tea party, il movimento conservatore che si oppone ai candidati repubblicani di orientamento moderato. Le primarie per il governatore sono invece state molto incerte, e probabilmente ci sarà un riconteggio per stabilire i candidati dei due partiti.
L'abbandono di Kirk di un distretto stravinto da Obama rappresenta una delle poche possibilità di conquista dei Democratici nelle prossime elezioni di metà mandato.
L'abbandono di Kirk di un distretto stravinto da Obama rappresenta una delle poche possibilità di conquista dei Democratici nelle prossime elezioni di metà mandato.
martedì 2 febbraio 2010
Sanità e voto
Il capitale politico dei democratici è già stato dissipato tra chi si oppone alla riforma sanitaria. In questo momento il danno maggiore ci sarebbe se non fosse approvata, visto che deprimerebbe ulteriormente la base del partito.
Rimbalzino
L'approvazione di Obama è tornata sopra il 50% dopo 11 giorni. Un piccolo rimbalzo, provocato probabilmente dalla reazione positiva al discorso sullo Stato dell'Unione.
lunedì 1 febbraio 2010
America meno democratica
L'identificazione partitica è un dato non sempre predittivo delle elezioni americane, ma i valori rilevati da Gallup nei singoli Stati mostrano una netta contrazione del vantaggio dei Democratici.
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