martedì 26 maggio 2009

Sonia a Corte


Obama ha scelto Sonia Sotomayor per rimpiazzare il dimissionario Associate Justice David Souter. La Sotomayor era la scelta più scontata: donna, tendenzialmente liberal ed ispanica, aveva tutte le caratteristiche che la rendevano perfetta. Obama ha così voluto sigillare il rapporto che storicamente lega i democratici alla comunità ispanica, inserendosi così perfettamente nella tradizione giudiziaria dei presidenti del suo partito. Wilson nominò il primo ebreo, Louis Brandeis, alla Corte, mentre Lyndon Johnson scelse il primo Associate Justice afro-americano, Thurgood Marshall, uno dei modelli di Obama.
Ora il Senato dovrà confermare la scelta del presidente, e vista la netta maggioranza democratica non si intravedono grossi problemi. I repubblicani si opporranno sull'aborto, come consuetudine, ma se saranno intelligenti imposteranno una strategia basata più su Gonzales v. Carhart che su Roe v. Wade, leading case ormai cristallizato.

Sonia Sotomayor è un simbolo dell'immigrazione americana. Figlia di genitori portoricani, ha vissuto nel Bronx nella versione americana delle case popolari, per poi studiare legge a Yale, diventare un magistrato federale e ora arrivare alla Corte Suprema. Una classica american story, che sarà tanto ispiratrice per gli ispano-americani quanto la storia di Obama lo è per gli afro-americani. Se i repubblicani non si vogliono far cancellare dal West, è meglio che rinuncino al filibustering ideologico.

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